Mi permetto di inserire un breve articolo tratto dalla rivista "GEO" che mi è piaciuto particolarmente...a voi i commenti!
Ciao nobili.
GEO
TESTIMONI
Chiudo il gas... e salvo il mondo
Un bimbo turbato dall'Austerity. Poi, un uomo che butta l'auto e "spegne" la luce. Roberto Rizzo racconta la sua vita "verde".
«\ Sono nato in un anno mitico, il 1969: piiamo era appena sbarcato sulla luna. Ma
il mio primo ricordo sono le domeniche dell'Austerity, negli anni '70: giornate an-goscianti, per me. Mentre gli altri bambini giravano in bici per i viali senza macchine, io ero spaventato da tutto quel vuoto: sentivo che se non iniziavo a fare qualcosa il mondo si poteva fermare per sempre. E già alle elementari scrivevo dei pensierini nei quali mi rivolgevo agli automobilisti, pregandoli di non sprecare l'energia... Durante l'adolescenza ho iniziato a interessarmi di ecologia e ambiente, e di energia da metà degli anni '90, quando lavoravo al Cern (Centro Europeo per la Ricerca Nucleare) di Ginevra come ricercatore in fisica. Allora in Francia si discuteva del progetto di una centrale autofertilizzante che avrebbe reso il nucleare una fonte inesauribile di energia: un progetto mai andato in porto ma grazie al quale ho capito che le mie paure erano reali. Con una differenza: attraverso le conoscenze scientifiche, potevo fare qualcosa e dare una risposta alle mie angosce di bambino. Cambiare la lampadina consumata con una a risparmio energetico, dire no all'usa e getta, e in ufficio usare una tazzina di porcellana al posto del bicchierino di plastica per bere il caffè. Se volevo che
il mondo avesse meno sete, potevo smettere di mangiare carne rossa: per produrre un chilo di carne di manzo ci vogliono ben centomila litri d'acqua... In questi anni la denuncia messa su carta in quei pensierini è diventata la storia della mia vita: promuovere una rivoluzione dal basso, facendo il divulgatore scientifico. Non c'è futuro se basiamo la sopravvivenza su carbone, petrolio o nucleare. Il nostro futuro è nel sole e nel vento, fonti inesauribili; ho cercato di spiegarlo nel mio ultimo libro Salvare il mondo senza essere Superman. Gesti di ecologia quotidiana (Einaudi). Risparmiare energia non significa tornare nelle caverne o muoversi in diligenza. Vivo a Milano ma lavoro nell'hinterland, e non avendo l'auto prendo il treno. Masochismo? Per me è più autolesionista chi resta due ore imbottigliato in tangenziale. In un'epoca che esalta velocità e consumo, uso solo i mezzi pubblici, faccio la spesa col sacchetto di iuta, compro l'indispensabile. Non si tratta di rinunce, ma di un modo diverso di vivere che mi fa stare meglio con me stesso. Non voglio fare il moralizzatore: ma siamo sicuri che il modo in cui consumiamo non sia anche questione di "chi vogliamo dimostrare di essere"? Se compro un SUV, il gippone che spreca quantità smodate di carburante, do un certo messaggio al mio vicino di casa: faccio vedere che ho soldi, che sono figo. Se installo i pannelli solari, il segnale è ben diverso. Certo, la tentazione di avere l'ultimo modello di cellulare c'è. Ma so che poi non sarò più felice. Perché le uniche cose che possediamo davvero e che ci riempiono la vita sono i sentimenti, non gli oggetti. ffl Testimonianza raccolta da Antonella Fiori
PIONIERE STORY
Roberto Rizzo, giornalista scientifico: si occupa di ambiente ed energia. il suo libro Salvare il mondo senza essere Superman (Einaudi).