Sembra che a nessuno importi quello che sta accadendo in medio oriente, già i giornali non ne parlano quasi più, l'Italia è soddisfatta visto che Roma è stata scelta per la conferenza di pace (quale pace poi, visto che i bombardamenti continuano e visto che non hanno nemmeno partecipato i paesi interessati), all'America sembra che non interessi più di tanto che si smetta di tirare bombe (e non vorrei pensare che a loro forse tutto questo fa comodo, ma purtroppo lo penso),e se provi a dire che la reazione di Israele è stata eccessiva allora ti bollano come un comunista ( ah i comunisti...) o peggio come un antisemita. Ma cazzo, con tutte le sofferenze che hanno dovuto patire gli Ebrei nella Seconda Guerra Mondiale e non solo, non sanno cosa vuol dire il dolore? Allora perchè si comportano così? Bisognerebbe conoscere per filo e per segno tutta la storia, da quando è stato fondato lo stato di Israele dopo la Grande Guerra ad oggi; c'è chi dice che Israele ha sempre seguito tutte le decisioni che si prendevano, per la pace; c'è chi è contro Israele perchè ha un super arsenale nucleare e non ha mai firmato l'accordo internazionale contro la proliferazione nucleare (e qui mi chiedo come si può pretendere che altri paesi non si armino quando loro per primi ce le abbiamo queste armi; è come che mia mamma mi dicesse di non fumare mentre lei lo sta facendo...voi la ascoltereste?oppure le dareste fiducia? Ah scusate ma forse noi dell'Occidente siamo i buoni che devono asportare la Democrazia...con le bombe!). Cazzo le bambine israeliane firmano le bombe che poi magari uccideranno qualche loro coetanea libanese, ma a queste bambine quando avranno 20 anni, chi lo dice che è sbagliato uccidere quelli del Libano o i palestinesi o altri? Chi glielo spiega? Io non sono informatissimo e posso sbagliare a parlare ma qui ragazzi si parla di guerra, di morti, di distruzione che colpisce sempre e solo la gente comune e indifesa; qui non centra Israele, Hezbollah, Iran, Usa, per me sono tutti uguali perchè con la violenza non si risolve nulla; qui c'è gente che muore mentre i capi stanno al caldo o all'aria condizionata a giocare a risiko (come dice max Casacci dei Subsonica)! E quello che mi sconvolge ancora di più è l'accusa che molte persone "occidentali" fanno ad associazioni che vanno nei luoghi di guerra ad aiutare...forse lo fanno per uno scopo personale, forse per redimere qualche loro colpa o semplicemente perchè odiano la guerra e la sofferenza; noi però siamo qui al riparo e loro sono lì a sporcarsi le mani!!!! La guerra è sbagliata e non si risolve con altra guerra!
Ciao
Guido
PS ci sarebbero un milione di altri spunti ma ho scritto filato quello che mi veniva...
sabato, luglio 29, 2006
sabato, luglio 01, 2006
GIUDICARE
Come ogni anno qui a Sestola mi trovo catapultato in un ambiente completamente diverso da quello in cui abitualmente mi trovo quando sono a casa.
Ogni volta arrivo qui con pensieri, idee, esperienze diverse; quest'anno mi ha colpito una cosa in particolare: la facilità con la quale si giudicano le persone.
Ho notato come uno degli "argomenti" più facili e "divertenti" di cui si parla per ovviare ad un imbarazzante ma naturale silenzio è quello (almeno nel caso che mi riguarda) di giudicare e ridicolarizzare gli altri.
Ma perchè si giudicano gli altri? Perchè quando una persona arriva con i pantaloni alti o con i calzini bianchi ci si deve mettere a ridere e scuotere la testa increduli?
Perchè se uno saluta in maniera "dolce" ci si deve guardare e dire "Come, ci mandano le checche qui a lavorare?". Forse in questi ambienti in cui appunto non ci si conosce è anche difficile non entrare in certi di scorsi o giudizi...anzi, per assurdo, può servire a fare "gruppo"... e io che son qui a parlarne sono il primo a volte a farlo.
Ma se ci si chiede il motivo per cui si mira a giudicare gli altri cosa può uscirne? Personalmente credo che uno dei motivi principali è la non capacità di accettare qualcosa che è diverso dalle propie abitudini.
Quando giudico qualcuno come uno sfigato mi pongo io nel piedistallo come persona perfetta che giudica gli altri, diversi da me, e li classifico negativamente perchè non sono riusciti a diventare, ad essere come me.
Per me c'è un'enorme differenza tra il giudicare una persona e osservare una persona. Il giudizio, a mio avviso, può portare non solo a notare qualcosa che giustamente può piacere o meno... ma può anche portare a catalogare una persona non per quello che è ma in base al giudizio che ho su di lei.
L'osservare, invece, ti fa "conoscere" e ti fa prendere atto che quella persona è così... può farti notare quanto diversa sia da te, ma non ti porta a catalogarla... lei E' COSI E BASTA... ne sfigata ne un mito.
Quando dall'osservazione si passa al giudizio si rischia di arrivare a catalogare e quindi a separare. Se si deve lavorare INSIEME con persone che tra loro si dividono, cosa si ottiene?
Ritengo più giusto lavorare insieme essendo consapevoli delle diversità e venendoci incontro. Per questo cerco di rispettare i giudizi che sento dire dagli altri ma contemporaneamente faccio notare la mia disapprovazione cercando a mia volta di non giudicare chi giudica...che casino!!!
Comunque il 1° turno è andato bene perchè si riesce a parlare ed a risolvere eventuali problemi o incomprensioni.
Finalmente oggi sono stato completamente solo e ho potuto rivedere queste cose a mente lucida.
zufede
Ogni volta arrivo qui con pensieri, idee, esperienze diverse; quest'anno mi ha colpito una cosa in particolare: la facilità con la quale si giudicano le persone.
Ho notato come uno degli "argomenti" più facili e "divertenti" di cui si parla per ovviare ad un imbarazzante ma naturale silenzio è quello (almeno nel caso che mi riguarda) di giudicare e ridicolarizzare gli altri.
Ma perchè si giudicano gli altri? Perchè quando una persona arriva con i pantaloni alti o con i calzini bianchi ci si deve mettere a ridere e scuotere la testa increduli?
Perchè se uno saluta in maniera "dolce" ci si deve guardare e dire "Come, ci mandano le checche qui a lavorare?". Forse in questi ambienti in cui appunto non ci si conosce è anche difficile non entrare in certi di scorsi o giudizi...anzi, per assurdo, può servire a fare "gruppo"... e io che son qui a parlarne sono il primo a volte a farlo.
Ma se ci si chiede il motivo per cui si mira a giudicare gli altri cosa può uscirne? Personalmente credo che uno dei motivi principali è la non capacità di accettare qualcosa che è diverso dalle propie abitudini.
Quando giudico qualcuno come uno sfigato mi pongo io nel piedistallo come persona perfetta che giudica gli altri, diversi da me, e li classifico negativamente perchè non sono riusciti a diventare, ad essere come me.
Per me c'è un'enorme differenza tra il giudicare una persona e osservare una persona. Il giudizio, a mio avviso, può portare non solo a notare qualcosa che giustamente può piacere o meno... ma può anche portare a catalogare una persona non per quello che è ma in base al giudizio che ho su di lei.
L'osservare, invece, ti fa "conoscere" e ti fa prendere atto che quella persona è così... può farti notare quanto diversa sia da te, ma non ti porta a catalogarla... lei E' COSI E BASTA... ne sfigata ne un mito.
Quando dall'osservazione si passa al giudizio si rischia di arrivare a catalogare e quindi a separare. Se si deve lavorare INSIEME con persone che tra loro si dividono, cosa si ottiene?
Ritengo più giusto lavorare insieme essendo consapevoli delle diversità e venendoci incontro. Per questo cerco di rispettare i giudizi che sento dire dagli altri ma contemporaneamente faccio notare la mia disapprovazione cercando a mia volta di non giudicare chi giudica...che casino!!!
Comunque il 1° turno è andato bene perchè si riesce a parlare ed a risolvere eventuali problemi o incomprensioni.
Finalmente oggi sono stato completamente solo e ho potuto rivedere queste cose a mente lucida.
zufede
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