lunedì, giugno 09, 2008

Da poco ho letto un libro che, seppur par che dica cose impensabili, fa riflettere sulla possibilità che esista una realtà diversa rispetto ciò che ci troviamo a vivere qui ed oggi. Vi lascio qualche breve passo:

"Ognuno di noi è un capo di stato, se non altro dello stato che confina con se stessi. In fondo, la vera cultura sono i comportamenti e di questi ognuno di noi è autore, garante e responsabile.
Ogni essere che viene al mondo cresce nella libertà e si atrofizza nella dipendenza.
La kirghisia è soprattutto il territorio in cui il cuore umano può battere senza paure, perchè qui si cerca di eliminare ogni forma di dipendenza.
In questo piccolo paese nel cuore dell'Asia, si tenta di portare al primo posto i desideri e le necessità degli umani.
Ogni settore del sociale viene organizzato a misura d'uomo, nella conspevolezza che il soggiorno sul pianeta sia, per ognuno, un'occasione unica e irripetibile nell'arco intero dell'eternità e che quindi debba essere concepito nel modo più favorevole alla vita.
Così, oltre a limitare l'orario di lavoro e ad offrire un'esperienza formativa basata sul gioco e sull'informazione certa, qui si va disegnando un percorso esistenziale, dalla nascita fino al termine dell'energia vitale, capace di offrire ad ognuno una serenità quotidiana priva di turbamenti".

Avrei potuto citare altri passi, ma non vi voglio togliere il piacere (se lo vorrete) della lettura.

Il libro è "Lettere dalla Kirghisia", Silvano Agosti

A presto
melania