sabato, ottobre 17, 2009

MARATONA EKO-SPRECA 2009

Sembrava che quest’anno la maratona non si dovesse fare; sembrava che la crisi economica mondiale potesse fermare anche i progetti di pace e riconcilazione del Comitato, e invece la quinta edizione della “Maraton Eko-Spreca” è stata un successone! Il tempo ha fatto la sua parte regalandoci una fantastica giornata di sole di inizio autunno, ideale per una corsa all’aperto e per i successivi festeggiamenti.

La giornata è iniziata con la passeggiata nel centro di Gracanica, appuntamento ormai fisso che da due anni dà visibilità alla maratona e, quindi, alla collaborazione tra le due comunità. Forse noi non cogliamo l’importanza di questa “semplice” camminata: anche se solo una persona “spettatrice” si fosse fatta delle domande e fosse rimasta positivamente colpita da quello che stava succedendo, avremmo sicuramente raggiunto un traguardo. Alla partenza da Karanovac (repubblica serba) c’erano circa 250 bambini e ragazzi, pronti a sfidarsi in questo appuntamento fisso ormai da 5 anni. L’arrivo al parcheggio del centro commerciale “Robot” a Gracanica (Federazione croato-musulmana) ha contribuito a dare risalto alla giornata, vista l’affluenza di persone curiose che si sono fermate a vedere cosa stava succedendo. L’alternanza di gruppi folkloristici provenienti dalle due municipalità per i festeggiamenti finali è stata un ulteriore segnale di vicinanza tra le due comunità, in questo caso grazie alla musica e alla danza. È straordinario l’amore di questo popolo per il canto e il ballo, ad ogni viaggio si rimane enormemente stupiti per questo; l’allegria che ognuno emana contribuisce e contribuirà alla riconciliazione tra i due popoli. Purtroppo episodi che fanno pensare a tutt’altro che alla riconciliazione, però, ce ne sono ancora. Volontarie bosniache mussulmane si sono lamentate in quanto alla partenza da Karanovac è stata messa una canzone che diceva: “Oh Serbia, Serbia ci vogliono portare via da te”. Le ragazze con tranquillità hanno semplicemente chiesto di cambiare canzone, loro capiscono quanto queste cose sono delicate, ma i ragazzini no. Infatti uno di loro, di parte mussulmana, dopo aver sentito la canzone ha indossato una maglietta rossa con luna e stella, simbolo dell’islam, e quando dalle volontarie bosniache gli è stato chiesto di toglierla lui ha risposto: “Se loro possono mettere la canzone, io posso mettermi la maglia”. Cosa fare allora? Quanto intromettersi e come? È davvero molto difficile.

La commissione è diventata sempre più indipendente e riesce a sfruttare al meglio le risorse a disposizione, hanno ormai capito come muoversi. Forse però sono un po’ troppo “chiusi in se stessi”: i volontari bosniaci di Skahovica, unico villaggio insieme a Gornja a non avere rappresentanti nella commissione, lamentano una mancanza di passaggio di informazioni. Riuscire a creare un’ampia rete di volontari bosniaci che collaborano con la commissione sarebbe importante!

Dall’Italia eravamo circa 40 volontari, un po’ meno rispetto alle scorse edizioni ma comunque un numero non indifferente. Hanno partecipato anche l’assessore provinciale Mauro Fecchio e il sindaco di Villa del Conte Francesco Cazzaro ritornati più volte in terra bosniaca, “affetti” anche loro dal “mal di Bosnia”, famosa sensazione che tutti i volontari provano di ritorno da ogni viaggio. La loro presenza e la partecipazione alla manifestazione sia del sindaco di Gracanica che del vicesindaco di Petrovo hanno reso sicuramente il tutto ancora più significativo, dando ancora più risalto all’iniziativa agli occhi della gente.

La festa finale durante la sera è il momento di maggior coinvolgimento: volontari italiani e bosniaci “si regalano” un momento di puro divertimento, senza pensieri, senza mille cose da fare. Non si è più presidenti, sindaci, maratoneti,… ma solamente amici.

La miglior maratona di tutti i tempi!

Guido e Ilaria
Unamano