Credo che il mistero della fede si possa rappresentare con
l’arrivo di un bambino.. in generale, che sia tuo o di un altro. Certo che se è
tuo le sensazioni si amplificano e moltiplicano e si ha modo maggiormente di
entrare in questo mistero.
Non ho mai creduto ad un dio unico che decide le sorti
dell’uomo, la mia mente razionale non riusciva ad accettarlo e anche la mia
parte più mistica e fantasiosa non riusciva a legare l’essere umano ad un dio
misterioso, con sembianze umane, con un nome e tra l’altro maschile.
Ho sempre pensato e creduto
a una forza vitale che permette
l’evoluzione e la procreazione dell’uomo, degli altri animali e del mondo
vegetale.
Se non riesco ad immaginarmi un dio concreto, come faccio a
spiegarmi come ha fatto a concretizzarsi Lorenzo, o qualunque altro bambino,
cucciolo, gemma, germoglio?
Da qualche mese a questa parte mi trovo quotidianamente di
fronte a questa domanda..com’è possibile sia successo? Noi che abbiamo sempre
bisogno di una causa e di un effetto come facciamo a spiegare quello che si
forma all’interno della donna, del nostro corpo quotidianamente, della pianta
ecc.? l’unione tra l’uomo e la donna non basta come risposta, manca sempre
l’impulso iniziale che fa partire quei processi che poi la scienza è riuscita a
capire e descrivere.
Ecco, quell’impulso io lo associo a quello che altri
chiamano dio, e che io preferisco chiamare “forza”, al femminile.
Siamo completamente avvolti da questa forza in ogni momento
e luogo, sta a noi sentirla e entrarci
dentro, lasciarci trasportare oppure
restarne indifferenti.
E’ una forza che non giudica e non punisce, semplicemente
c’è; la si può "vivere" o meno pagandone le rispettive conseguenze.
Se dovessi spiegare a mio figlio chi è questo dio di cui
sentirà tanto parlare, gli direi che è quell’energia che consente ad ogni
essere vivente di sopravvivere ed evolvere, e che quindi questo dio è anche
dentro di lui come a qualsiasi bambino del mondo. Non è una cosa staccata da
lui, irraggiungibile, solo per chi se lo merita, solo per chi partecipa a certi
riti.. dio è nel suo corpo che cresce, nel cuore che batte, nella gioia di una
scoperta, in un’emozione, in una presa di posizione.
Più che credere o non credere in un dio direi che la
questione è se rispettarlo o non rispettarlo.
“Lunga e impegnativa sarà per te, Lorenzo, la strada per
darti delle risposte, buona ricerca e ricordati di ACCETTARE che, per nostra natura, noi esseri umani non sempre
riusciamo a darci delle risposte a tutto, per
fortuna.. buon viaggio!”
papà Federico