Ciao, scrivo da Sestola dove sto lavorando in un centro sportivo di tennis...come tale ovviamente si praticano molti sport e si tende a fare molti tornei non solo di tennis. Gli altri anni si tendeva a darte importanza alle premiazioni, a fare una cerimonia più o meno seria in cui si premiavano i vincitori dei vari torneii...quest'anno un po alla volta, insieme al direttore del centro, stiamo cercando di eliminare questo mito della medaglia, della vittoria e stiamo cercando di puntare tutto sul divertimento per i ragazzi senza tanti vinti ne vincitori...affrontando tutto con molta semplicità e informalità. D'altra parte durante le lezioni di Tennis i ragazzi devono seguire regole precise e comportamenti limitati: mettersi in linea, avere la racchetta al petto mentre il "maestro" parla...avere le spalle serrate e non calpestare la linea, guai...avere i vestiti in ordine ecc.
Mi chiedo se tutta questa formalità, competizione, ricerca di avere questa cazzo di medaglia sia giusto omeno..sono arrivato alla conclusione che il rapporto più bello con un ragazzo si instaura con la semplicità e con la collaborazione...senza far notare differenze tra chi ha vinto e chi ha perso...insomma di medeglie, di vittorie, di sperare che vinca uno al posto di un altro mi son proprio rotto il cazzo...non sopporto più le competizioni e non ho più quell'ammirazione che magari potevo avere per un campione sportivo. Il vero campione per me è quello che mi rispetta e sa rispettare...metto da parte le medagli, le coppe e i trofei; è un po triste vedere gente adulta che insegue una coppa...lascioa chiunque tutte le medaglie in palio, li lascio scannarsi per VINCERLA. Speriamo di aver lasciato qualcosa a questi bambini, di certo ci abbiamo provato e forse più che a loro è servito a me per rendere più forti certe mie idee. un saluto a ew..a che di questi pensieri ne sa parecchio e che sparge insegnamenti col suo modo di vedere le cose.
zufede
venerdì, luglio 15, 2005
mercoledì, luglio 13, 2005
report londra 7-11 luglio '05



..giovedì mattina stavo al supermercato, mentre comperavo dei croccantini per i miei cani, dalla radio sento una voce che dice
: le borse di tutta europa stanno crollando dopo ..e non ho più capito nulla perchè c'era gente che parlava. appena rientrato a casa accendo la tv e su rai 3 capisco cosa è accaduto, ci sono state varie esplosioni nella metropolitana
di londra, dicono sia un attentato degli islamici, continuano ad arrivare notizie sul numero dei morti che di ora in ora
aumenta e ovviamente anche a casa mia si allertano perchè alle 22.00 ho il volo che parte per londra. dopo un attimo di
esitazione decido che è inutile perdere un'occasione causata dall'attentato per andare. di fatti alla sera prendo
regolarmente l'aereo e alle 00.00 sono in aeroporto a stansted. ci sono lunghe file causate dal controllo dei documenti per i
fatti della mattina, dopo un oretta riesco a prendere un bus direzione victoria station, dovrei andare a liverpool steet ma
la stazione della metro è chiusa e le strade pure. arrivo alle 2.30 a victoria, comincio ad essere esausto, appena sceso evito ulteriori complicazioni per raggiungere casa di michele, prendo uno dei tipici taxi neri che affollano la città,
dieci minuti di stada costeggiando il tamigi e alle 3.00 finalmente arrivo difronte al palazzone dove, addormentato, mi
aspetta michele. baci e abbracci sistematina veloce e a nanna. prima di andare a letto andiamo 2 minuti nella terrazza del
palazzo da dove ci si esalta con una vista spettacolare della città..dormo abbondantemente per riprendermi dal viaggio, alle 10.00 mi sveglio con l'intenzione di fare un giro non impegnativo per
london sapendo che l'indomani saremmo partiti per land's end, dove un tempo si pensava finisse il mondo. il mio tour è
cominciato nella zona dove risiediamo, mi allontano poche decine di yards ( 1 metro = 1.609 yards ) ed entro nella zona del
bangladesh, sry lanka, india, dove si svolge un caotico mercatino in cui si vende di tutto, poco distante c'è la moschea più
grande di londra, ovviamente invasa da giornalisti, polizia, gente di tutti i tipi..si capisce in fretta che si è entrati
nella zona mussulmana. prendo la metro e comincio a spostarmi, vado a south kensinton, la zona bene di londra, ho intenzione di visitare il museo di
storia naturale dove c'è la mostra dell'evoluzione dell'uomo ma purtroppo è chiuso per i fatti già noti, cammino in direzione
di hyde park e vedo i resti del live-eight, il parco è sempre meraviglioso, curato e rispettato è il polmone della città,
passeggiando per le sue stradine si trovano scoiattoli che assolutamente non spaventati dalle presenze umane cercano un pasto
facile, chi ha un pezzo di pane non glielo rifiuta di certo. da quì prendo un autobus e comincio a girare su di esso per
riposare le gambe, brevemente salgo e scendo dai bus per vedere notthin hill, piccadylli, trafalgare square. brevemente
perchè, oltre ad averle già visitate in passato, ci sono orde di persone e turisti, troppe per i miei gusti. mi dirigo invece
in zona london bridge e tower bridge, il tamigi con i suoi ponti mi lascia sempre senza parole, in particolare il tower
bridge è una cosa indescrivibile, un monumento alla bellezza...nel frattempo zpl ha terminato il suo lavoro e usciamo per
recupeare qualcosa da mangiare al supermercato, ceniamo a casa in compagnia del suo coinquilino e usciamo a bere una birra
nella brick lane, una zona in cui si ritrova la gioventù e non solo del quartiere. troviamo un ragazzo di colore che ci dice
di essere felice di essere nato in una città in cui oggi posso vedere italiano, domani un jamaicano e così via..il giorno
seguente comincia con l'andare a heathrow per prendere una macchina a noleggio, la nostra macchina, una megane grigia. partiamo, guida a sinistra, direzione lands'end. l'impressione iniziale è che ci si schianti con la prima macchina che giunge in
direzione opposta, dopo poco ci si comincia ad abituare non senza qualche perplessità. ci avviciniamo spediti alla
cornovaglia, dopo un paio d'ore siamo già completamente immersi in una natura che non si può comunicare a parole, una
similitudine può essere fatta con la normandia, ci sono stradoni a continui sali e scendi immersi nel verde che tagliano la
campagna inglese, very good. troviamo un posticino che ci ispira per fare una piccola siesta, con 10 pounds mangiamo (bene)
in un giardino molto ben curato con il sole che ci scalda. percorriamo ancora altre 3 ore scarse di macchina e giungiamo a i
Tintagel, dove, secondo una leggenda, sarebbe nato re artù. -http://www.tintagelweb.co.uk- visitiamo i resti del castello e
giriamo per le scogliere che si affacciano sull'atlantico. nonostante il sole sia ancora presente alle 21.30 non abbiamo
ancora un luogo per dormire, quindi cominciamo a girare per b & b per sentire i prezzi. tanti sono full altri sono sopra i 30
pounds, alla fine ne troviamo uno per 30 pounds nel centro del paesino, ci sistemiamo e andiamo in giro per trovare qualche
cosa da mangiare. non troviamo nulla di aperto, ci dobbiamo accontentare di 2 tramezzini uno al formaggio e l'altro tonno e
cipolline, abbiamo ancora fame così una ragazza ci dice che pensa lei a fare qualcosa che ci sazi, poco dopo ci arriva un
piatto di patate fritte con formaggio e cipolla cruda...credo di averle digerite oggi! dopo lo straordinario pasto andiamo a
dormire.la mattinata seguente la passiamo a saint ives -http://www.saint-ives.org.uk- una località balneare lungo la costa. il paese è molto piacevole, facciamo il bagno nell'oceano anche se rischiamo una colica data la
temperatura dell'acqua. poco dopo partiamo per la meta del nostro viaggio, land's end. nel primo pomeriggio arriviamo in questa protuberanza della terra, il primo impatto è meraviglioso, la sensazione che si prova davati a questo spettacolo è strana, sarà il mistero della fine del mondo che interessava gli abitanti passati.. prendiamo un panino e un paio di birre con "solamente" 20 pounds e consumiamo il nostro pasto in pole position in una roccia che da a picco nell'oceano. ripartiamo alle 16.00 per rientrare, la strada e il traffico sono scorrevoli e senza tanta fatica arriviamo in prossimità di londra. il tessuto urbano periferico della metropoli comincia una trentina di km prima del cuore, ad un certo punto in macchina ci arriva una ventata di "odore di londra" un misto di metropolitana, di palazzi, di gente, di cibo e chissà che altro che non riusciamo a codificare. guidare di notte per londra è stata una sensazione che difficilmente dimenticherò, passiamo per piccadilly, per trafalgare, costeggiamo il tamigi, vediamo il tower, tagliamo la città da ovest ad est e arriviamo a destinazione. parcheggiamo la megane in un posto riservato agli abitanti che sembrava innocuo e andiamo a mangiare da shampan -http://www.shampan.co.uk- un ristorantino nella brick lane con cucina del bangladesh, il cibo non è male ma il gusto è indefinibile, le spezie sovrastano su tutto e confondono il sapore..andiamo a letto con la soddisfazione e la contentezza che tutto è filato per il verso giusto, anche la mattina sembra scorrere trannquilla almeno finchè non scendo per partire alla volta di stansted. lo shock, la macchina non c'è più, la prima idea che è venuta al mio cervello è stata di un furto, dato però che il parcheggio era riservato ai residenti c'era anche la possibilità della rimozione ma segni non c'erano. per farla breve, la megane era stata rimossa e portata in un parcheggio ben lontano da lì, zpl esce dal lavoro, andiamo dallo sfascia carrozze-deposito e con la modica cifra di 200 pounds ci riprendiamo la macchina. siamo alla fine, parto per stansted, lascio la car e aspetto il volo di ritorno. ringrazio michele per la disponibilità concessami, l'esperienza è stata notevole e il divertimento pure.
le foto che si vedono dal basso all'alto :
- il paesino di tintagel
- la zona a saint ives in cui abbiamo fatto il bagno
- land's end
il resto a breve.
saluti
venerdì, luglio 08, 2005
non so..
non so..
Esplosioni pacate
I tragici fatti del sette luglio mi impongono di commentare un aspetto trascurato dai media (giustamente concentrati su altri temi). Lavoro in una banca con passaporto inglese quindi il 40% di chi ci lavora e` nato qui. Sul mio piano siamo circa in 300. Durante l`evoluzione degli eventi (seguiti attraverso i monitor sparsi per tutto il floor) non ho visto una sola persona disperarsi, imprecare, mettersi le mani sui capelli o urlare. Le bombe facevano saltare per aria la citta` e probabilmente i propri conoscenti e famigliari ma nessuno si scomponeva, nessuno telefonava nervosamente, nessuno farneticava, nessuno commentava. L`inglese se ne stava davanti al monitor in maniera composta, con la faccia tirata, gli occhi immobili. Io inizialmente non capivo. Pensavo: questi inglesi sono assuefatti di tutto e di queste cose non frega niente a nessuno. Invece no. L`inglese guarda i monitor, recepisce il messaggio, medita e poi eventualmente chiama a casa per assicurarsi che tutto vada bene. L`inglese si astiene da ovvi commenti e si rifugia nella sua privacy di dolore con una compostezza straordinaria. L`inglese che decide di lasciare il palazzo lo fa con calma, senza correre, senza seminare inutili allarmismi. L`inglese ha fiducia in chi lavora per lui e per la sua sicurezza. Sebbene la polizia ci diceva che potevamo uscire e tornare a casa perche` l`allarme rosso era rientrato l`inglese e` rimasto, come tutti i giorni a finire il suo lavoro. Secondo me, quella degli inglesi e` stata una reazione esemplare. L`unica possible ed efficace contro un male inestirpabile. Come ulteriore esempio vorrei portare quello della clase politica. A commentare i fatti accaduti ci ha pensato Blair, nessun commento di concerto, nessuna dichiarazione parallela, nessuna forza di opposizione che approffittando del momento dichiari l`inefficacia della politica estera inglese. In sostanza quello che ho visto e` stato un elefante colpito da una freccia sulla schiena. La freccia fa male, fa sanguinare ma tutto sommato non scompone l`elefante, il quale e` troppo pesante, e` troppo forte e ben saldo per terra; un elefante non muore con una frecciata alla schiena.
Credo che noi italiani abbiamo molto da imparare da questo popolo. Non solo, credo che ad imparare debbano essere anche gli americani che troppo spesso urlano con orgoglio i propri spiriti patriottici. L`inglese sembra dunque possedere quella spina dorsale che manca sia aglia americani sia agli italiani. Mi chiedo se questa spina dorsale sia fatta di abitudini o ricchezza ma ritengo che la risposta stia nei libri di storia.
Esplosioni pacate
I tragici fatti del sette luglio mi impongono di commentare un aspetto trascurato dai media (giustamente concentrati su altri temi). Lavoro in una banca con passaporto inglese quindi il 40% di chi ci lavora e` nato qui. Sul mio piano siamo circa in 300. Durante l`evoluzione degli eventi (seguiti attraverso i monitor sparsi per tutto il floor) non ho visto una sola persona disperarsi, imprecare, mettersi le mani sui capelli o urlare. Le bombe facevano saltare per aria la citta` e probabilmente i propri conoscenti e famigliari ma nessuno si scomponeva, nessuno telefonava nervosamente, nessuno farneticava, nessuno commentava. L`inglese se ne stava davanti al monitor in maniera composta, con la faccia tirata, gli occhi immobili. Io inizialmente non capivo. Pensavo: questi inglesi sono assuefatti di tutto e di queste cose non frega niente a nessuno. Invece no. L`inglese guarda i monitor, recepisce il messaggio, medita e poi eventualmente chiama a casa per assicurarsi che tutto vada bene. L`inglese si astiene da ovvi commenti e si rifugia nella sua privacy di dolore con una compostezza straordinaria. L`inglese che decide di lasciare il palazzo lo fa con calma, senza correre, senza seminare inutili allarmismi. L`inglese ha fiducia in chi lavora per lui e per la sua sicurezza. Sebbene la polizia ci diceva che potevamo uscire e tornare a casa perche` l`allarme rosso era rientrato l`inglese e` rimasto, come tutti i giorni a finire il suo lavoro. Secondo me, quella degli inglesi e` stata una reazione esemplare. L`unica possible ed efficace contro un male inestirpabile. Come ulteriore esempio vorrei portare quello della clase politica. A commentare i fatti accaduti ci ha pensato Blair, nessun commento di concerto, nessuna dichiarazione parallela, nessuna forza di opposizione che approffittando del momento dichiari l`inefficacia della politica estera inglese. In sostanza quello che ho visto e` stato un elefante colpito da una freccia sulla schiena. La freccia fa male, fa sanguinare ma tutto sommato non scompone l`elefante, il quale e` troppo pesante, e` troppo forte e ben saldo per terra; un elefante non muore con una frecciata alla schiena.
Credo che noi italiani abbiamo molto da imparare da questo popolo. Non solo, credo che ad imparare debbano essere anche gli americani che troppo spesso urlano con orgoglio i propri spiriti patriottici. L`inglese sembra dunque possedere quella spina dorsale che manca sia aglia americani sia agli italiani. Mi chiedo se questa spina dorsale sia fatta di abitudini o ricchezza ma ritengo che la risposta stia nei libri di storia.
giovedì, luglio 07, 2005
fight club
come al solito.....reduce da una serata trascorsa alla festa della birra in compagnia di Piera Alberto ed Ivan in ascolto dei Modena City Ramblers (eccellenti dal vivo.....), mi risveglio con dolori sparsi per tutto il corpo e botte che affiorano man mano durante la giornata!! il fight club non ti lascia mai + una volta che ci sei entrato a fare parte.....peccato mancasse un componente a cui ora va il mio saluto!! ciao fede!!
approfitto x salutare l'amico ew..a che se ne diparte direzione london calling!!
un abbraccio via etere a tutti....
ste
approfitto x salutare l'amico ew..a che se ne diparte direzione london calling!!
un abbraccio via etere a tutti....
ste
lunedì, luglio 04, 2005
jacopo fò
ho letto x sbaglio alcuni stralci di libri scritti da questo autore (è il figlio di dario fò): affronta varie tematiche da un altro punto di vista, diciamo non il solito che la scienza ci propina...bello e interessante a mio avviso! provare x credere.... nel sito che vi incollo c'è tt la bibliografia con gli stralci appena citati
http://www.jacopofo.it/libri/index.html
ciao tosi..
ste
http://www.jacopofo.it/libri/index.html
ciao tosi..
ste
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