non so..
Esplosioni pacate
I tragici fatti del sette luglio mi impongono di commentare un aspetto trascurato dai media (giustamente concentrati su altri temi). Lavoro in una banca con passaporto inglese quindi il 40% di chi ci lavora e` nato qui. Sul mio piano siamo circa in 300. Durante l`evoluzione degli eventi (seguiti attraverso i monitor sparsi per tutto il floor) non ho visto una sola persona disperarsi, imprecare, mettersi le mani sui capelli o urlare. Le bombe facevano saltare per aria la citta` e probabilmente i propri conoscenti e famigliari ma nessuno si scomponeva, nessuno telefonava nervosamente, nessuno farneticava, nessuno commentava. L`inglese se ne stava davanti al monitor in maniera composta, con la faccia tirata, gli occhi immobili. Io inizialmente non capivo. Pensavo: questi inglesi sono assuefatti di tutto e di queste cose non frega niente a nessuno. Invece no. L`inglese guarda i monitor, recepisce il messaggio, medita e poi eventualmente chiama a casa per assicurarsi che tutto vada bene. L`inglese si astiene da ovvi commenti e si rifugia nella sua privacy di dolore con una compostezza straordinaria. L`inglese che decide di lasciare il palazzo lo fa con calma, senza correre, senza seminare inutili allarmismi. L`inglese ha fiducia in chi lavora per lui e per la sua sicurezza. Sebbene la polizia ci diceva che potevamo uscire e tornare a casa perche` l`allarme rosso era rientrato l`inglese e` rimasto, come tutti i giorni a finire il suo lavoro. Secondo me, quella degli inglesi e` stata una reazione esemplare. L`unica possible ed efficace contro un male inestirpabile. Come ulteriore esempio vorrei portare quello della clase politica. A commentare i fatti accaduti ci ha pensato Blair, nessun commento di concerto, nessuna dichiarazione parallela, nessuna forza di opposizione che approffittando del momento dichiari l`inefficacia della politica estera inglese. In sostanza quello che ho visto e` stato un elefante colpito da una freccia sulla schiena. La freccia fa male, fa sanguinare ma tutto sommato non scompone l`elefante, il quale e` troppo pesante, e` troppo forte e ben saldo per terra; un elefante non muore con una frecciata alla schiena.
Credo che noi italiani abbiamo molto da imparare da questo popolo. Non solo, credo che ad imparare debbano essere anche gli americani che troppo spesso urlano con orgoglio i propri spiriti patriottici. L`inglese sembra dunque possedere quella spina dorsale che manca sia aglia americani sia agli italiani. Mi chiedo se questa spina dorsale sia fatta di abitudini o ricchezza ma ritengo che la risposta stia nei libri di storia.
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2 commenti:
Scusate ho dimenticato di firmare il pezzo.
Ciao Michele, hai reso bene il senso...credo che mantenere la calma e non ,lasciarsi prendere da reazioni non abituali e così spontanee in certi momenti sia essenziale quanto difficile...come difficile è non dire che ci sarà una repressione contro i terroristi...che si troveranno subito i responsabili...questo è quello che la gente vuole sentirsi dire ma trovare i colpevoli può essere un modo per sfogarsi contro qualcuno in particolare visto che l'insidia del terrorismo è così vasta e "imprendibile" direttamente..
forse bisogna capire che siamo un po tutti "terroristi" e con le nostre abitudini, con le nostre scelte di stare accanto a qualcuno piuttosto di un altro non facciamo altro che alimentare la rabbia di chi poi compie questi atti...è tutto un giro, un enorme giro che difficilmente si fermerà ma che , per scelta personale, si può evitare e magari migliorare.
Ti mando un grande saluto Michele...e facci sapere i tuoi punti di vista direttamente da London
ciao
zufede
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