domenica, agosto 14, 2005

Gandhi dice

Trascrivo queste parole di Gandhi: (le parole fra parentesi le ho aggiunte io)

“La Verità mi è infinitamente più cara dell’appellativo mi mahatma (letteralmente: grande anima; appellativo dato in genere ai santi. Negli ultimi anni in India Gandhi fu comunemente chiamato Mahatma), che è solo un peso. La consapevolezza dei mie limiti e della mia nullità mi ha salvato finora dalla tirannia di questo appellativo. Sono dolorosamente conscio del fatto che il mio desiderio di seguitare a vivere nel corpo mi coinvolge in himsa (violenza) continua, e perciò sto diventando sempre più indifferente a questo mio corpo fisico.
Per esempio, so che con l’atto di respirare distruggo innumerevoli germi invisibili che fluttuano nell’aria. Ma non cesso di respirare. Il consumo di verdure implica himsa (violenza), ma non posso rinunciarvi. Ancora, vi è himsa nell’uso di antisettici, ma non posso giungere ad abolire l’uso di disinfettanti, quali il petrolio, per liberarmi dal flagello della zanzara (riferendosi alle malattie che può comportare, come la malaria ecc.) e simili cose. Permetto che nell’ ashram (eremo; un luogo tranquillo, dove persone aventi ideali comuni conducono una vita comunitaria e seguono una particolare disciplina. Il luogo dove Gandhi risiedette con i suoi collaboratori e discepoli era chiamato ashram) si uccidano i serpenti quando è impossibile prenderli e metterli in condizione di non nuocere. Tollero perfino l’uso del bastone per spingere i buoi nell’ashram.
Così non ha mai fine l’himsa che direttamente o indirettamente commetto. E ora mi trovo di fronte al problema delle scimmie. Si rassicuri il lettore che non ho alcuna fretta di fare il passo estremo di ucciderle. In verità, non sono affatto sicuro che alla fine sarei capace di decidermi a ucciderle. Ma non posso promettere che non ucciderò mai le scimmie, se esse possono distruggere tutto il raccolto dell’ashram. Se in conseguenza di questa mia confessione gli amici preferiscono abbandonarmi dandomi per perduto, ne sarei dispiaciuto, ma nulla mi indurrà a cercare di nascondere le mie imperfezioni nella pratica dell’ ahimsa (non-violenza; propriamente la pratica dell’amore). Tutto quello che rivendico a me stesso è che incessantemente mi sforzo di comprendere le implicazioni di grandi ideali, quali l’ahimsa, e di praticarli nel pensiero, nella parola e nell’azione, e questo non senza un certo successo, penso. Ma so che devo percorrere ancora un lungo cammino in questa direzione.”


Secondo me abbiamo una visione troppo grande delle cose….nel senso che ci fa pena una balena se soffre, un orso…ma gli animali piccoli non li consideriamo alla nostra portata…uccidere un cane è un gesto orribile, uccidere una mosca no, qualcuno sa spiegarmi quale è la differenza tra i due? Forse che il cane ci da più soddisfazione? Beh, allora se è per questo io dovrei schiacciare 9 persone su 10. Ragioniamo solo dalla nostra visione, non riusciamo a pensare che esista un’altra visuale diversa dalla nostra, appunto più piccola che coinvolga gli altri esseri che popolano questa terra…ma questo è uno dei tanti difetti dell’uomo e cioè , a mio avviso, che ragioniamo sempre in termini di convenienza ponendo l’uomo non solo al centro di tutto ma ponendo tutto il resto al suo servizio; mi sembra un ragionamento un pò troppo conveniente e facile visto che nessuno, all’infuori di altri esseri umani, ci può dire qualcosa; i conti non mi tornano su questa visione delle cose non so…..se qualcuno riesce a farmi notare dove sbaglio a collegare le cose che ho detto magari modificherò il mio punto di vista.
zufede

7 commenti:

ew..a ha detto...

D'accordissimo con te Michele, mi riferivo appunto a quello che è alla nostra portata...ci sono atteggiamenti che si possono evitare benissimo e altri meno. Se uno vorrebbe essere coerente al massimo non dovrebbe muoversi o respirare (come dice Gandhi); ma quello che a me da fastidio è la superficialità che vedo in molte persone quando schiacciano, pestano o non considerano le esigenze di qualche animale che a pensarci bene più di tanto fastidio non dà; il discorso di fondo è forse avere un pò più di rispetto anche per le cose che non ci interessano. Ci saranno molti atteggiamenti che potranno contraddire questi pensieri ma il fatto di pensarci e provare a metterli in atto meglio possibile è un passo avanti...visto che il tempo dovrebbe darci la possibilità di imparare a vivere o meglio a cercare di imparare.
zufede

ew..a ha detto...

difficile contestare ghandi, il fatto però che sia spiacuto quando respira in quanto elimina dei germi mi suona stano, non possiamo decidere di eliminare i germi dall'aria o non mangiare la verdura perchè implica violenza. dobbiamo secondo me fare anche una distinzione tra ciò che crediamo senziente e ciò che crediamo non lo sia, dico crediamo perchè non siamo sicuri che un battere non sia sesibile, sono cose che vengono passate per buone perchè - dicono - non ha la ragione, ciò che permette di avere sentimenti.
per gli insetti, quando è possibile, gentilmente li si fà accomodare fuori dalla nostra casa. dico quando è possibile perchè se una zanzara mi punge, difficilmente la lascio andare, il fastidio che produce non meriterebbe certo la morte, ma si sà, quando una convinzione deve radicare prima di ciò si commettono inevitabilmente degli errori. trovo giusto l'appunto tra animali che ci piacciono e quindi vanno rispettati e animali che non ci sono simpatici o che temiano e quindi vanno eliminati, questo è razzismo di specie, è come il bianco che si crede migliore del nero, nel nostro caso è violenza sulla stessa specie, per gli animali si tratta di violenza su specie differenti ma sempre vive.
la grandezza di una nazione e il suo livello morale si possono giudicare da modo in cui tratta gli animali. dice ancora ghandi.

ew..a ha detto...
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ew..a ha detto...

per sbaglio ho premuto pubblica senza finire e senza correggere.

1 - gandhi e non ghandi

2 - chi dice ( zù ) che il tuo
ragionamento sia sbagliato ? a mio avviso non fa una piega, solo ci vuole tempo, impegno e una convinzione che viene solo da un percorso lungo e consapevole.

ew..a ha detto...

sono daccordo anch'io nel distinguere le varie forme di vita, ma è l'idea di rispettare un po tutte le forme naturali che mi piace...spostare il punto di vista su un battere è impossibile ma almeno da l'idea di quanto lasco esista tra noi e tante altre "cose".
A me pice vedere il mondo come se fossi un estraneo, dal di fuori...se dovessi raccontarlo ad un altro direi che in giro c'è un mondo pieno di acqua , monti, verde, animali, tantissimi animali dove alcuni di loro si cacciano e si mangiano per soppravvivere e poi tornano afarsi la loro vita; altri mangiano erba o frutti che trovano in giro per sopravvivere, senza avere bisogno assolutamente di mangiare qualche altro animale e poi c'è un animale strano abbastanza grande che fa un casino enorme in giro, ogni tanto si prende qulche animale, lo fa ingrassare, lo scuoia gli mette un po di spezie, lo fa rosolare bene e poi in compagnia con altri suoi simili se lo mangia, ridendo, urlando,cantando, e poi continua a mangiarne fino a quando la pancia non sta per esplodere...se dovessi continuare a raccontare direi che questo animale strano prende degli altri animali e se li porta in giro con delle corde e poi fanno anche delle gare per vedere quali animali stanno più dritti o camminano come se avessero un palo in culo...li pettinano, gli danno il zuccherino quando stanno in posa con la coda perfettamente allineata con la spina dorsale...insomma questo animale strano a propio rotto i coglioni a tutti perchè si facesse almeno i cazzi suoi invece no, deve rompere il cazzo agli alri che stanno facendo la loro vitaccia.
Il bello è che questo animale si autodefinisce "il più evoluto" perchè sa pensare , sa ragionare, ha dei sentimenti!!???!!!quali?! proprio il fatto che forse abbiamo una "ragione" che ci fa pensare su come fare le cose, dovrebbe darci un gran senso di responsabilità su come usare questa ragione...non è un'occasione da sfruttare è una grande responsabilità che dobbiamo imparare ad usare a favore di tutto il resto; per il momento mi sembra che la maggior parte di questo strano animale la veda come una grossa occasione per approfittare di tutto.

ew..a ha detto...

dimenticavo di dire che la frase di Gandhi che hai riportato tu (ew..a) e una gran frase che da proprio il senso

ew..a ha detto...

Se qualcuno sente che leggo Gandhi di solito mi die…”ma và cosa leggi quelle cose, vivi e cerca di divertirti”, o qualcosa del genere…intanto mi chiedo che cazzo ne sanno loro di Gandhi visto che quando gli chiedo se conoscono un pò il suo pensiero mi dicono che non hanno mai letto niente di suo, e poi non sto mica facendo una propaganda per un partito o cercando di vendere niente a nessuno…faccio solo notare certe cose che ho letto e che mi sono interessate e che non mi tornano a favore se non per una mia morale che magari cerco di migliorare sentendo esperienze da persone che credo mi possano dare qualche stimolo, come Gandhi o altri…ma non l’ho preso come idolo, come guida di vita; non è che automaticamente sono d’accordo in quello che dice…se queste parole le avesse dette un camionista in una trattoria mi sarei fatto dare il suo indirizzo per andarlo a trovare…. Se Gandhi spara una cazzata nei suoi scritti son ben contento di far notare una cosa che non mi piace.
Secondo me quella gente che mi dice “ma và cosa leggi” sa benissimo che certe persone potrebbero farle troppo riflettere su certe cose che sanno essere giuste ma che porterebbero troppi sacrifici per realizzarle e allora non pensiamoci, diciamo che chi legge Gandhi e altre cazzate del genere sono dei fissati e continuiamo a divertirci con chi non ci rompe le palle!