Oggi a lavoro ci hanno comunicato che si chiude...io resto perchè servo...ma altri tre se ne stanno a casa a meno che non decidano di andare a lavorare alla sede centrale...in Toscana!Una ragazza era disperata...contava totalmente su questo lavoro, si era trasferita addirittura...e adesso a casa!
Da poco la mia ditta ha venduto buona parte dell'azienda ad una multinazionale straniera...il motivo della chiusura (totalmente inaspettato) è stato che non abbiamo fatto i soldi (il famoso fatturato!) che volevano...quindi arrivederci...ma perchè?vogliono ancora più soldi queste multinazionali del cazzo?E' questo il capitalismo?Quando l'ho saputo sono rimasto davvero male...anche se io continuo a fare il mio...ma non sarà più lo stesso!Oggi ho odiato questo sistema del cazzo...ma che fare?Ma perchè chi è ricco lo vuole essere sempre di più?fanculo tutti...
GUIDO
martedì, dicembre 20, 2005
sabato, dicembre 17, 2005
non so..
Non so...è proprio il titolo giusto per questo post.
Mi è arrivata la mail con la petizione da firmare contro il modo di alimentare le oche in Francia; io l'ho aperta, l'ho letta, mi ha impressionato ma quando è stato il momento di firmare mi sono bloccato e ho pensato: "ma io mangio carne e allora non è da ipocriti firmare per una cosa in cui ancora non si crede e in cui non so se crederò? poi mi sono detto che si firma contro il modo in cui si alimentano (stavo usando il termine "si producono" ma sono animali come noi per Dio!) questi animali" ma comunque dopo aver riflettuto non ho firmato...ecco perchè il titolo "Non so..." calza a pennello.
ciao a tutti
GUIDO
ps colgo l'occasione per ringraziare tutti per martedì sera, sono stato davvero contento, mi è piaciuto un sacco. E poi sono stato felice nel conoscere nuovi nobili da Noventa...salutatemeli tutti...
Mi è arrivata la mail con la petizione da firmare contro il modo di alimentare le oche in Francia; io l'ho aperta, l'ho letta, mi ha impressionato ma quando è stato il momento di firmare mi sono bloccato e ho pensato: "ma io mangio carne e allora non è da ipocriti firmare per una cosa in cui ancora non si crede e in cui non so se crederò? poi mi sono detto che si firma contro il modo in cui si alimentano (stavo usando il termine "si producono" ma sono animali come noi per Dio!) questi animali" ma comunque dopo aver riflettuto non ho firmato...ecco perchè il titolo "Non so..." calza a pennello.
ciao a tutti
GUIDO
ps colgo l'occasione per ringraziare tutti per martedì sera, sono stato davvero contento, mi è piaciuto un sacco. E poi sono stato felice nel conoscere nuovi nobili da Noventa...salutatemeli tutti...
mercoledì, dicembre 14, 2005
lavoro a lonigo
pochi post fà vi avevo parlato di idriss,
la situazione nel frattempo non è cambiata, il lavoro non è ancora riuscito a trovarlo se non per pochi giorni in campagna, ma ora nei campi non c'è più nulla se non gli ultimi radicchi.
da poco sì è trasferito a lonigo, se qualcuno conosce chi cerca manovali, operai o un qualsiasi lavoro che sia retribuito in modo normale mi faccia sapere in modo da potere mettere in contatto i due.
non ha la macchina, può comunque spostarsi in bici in un raggio ragionevole.
la situazione nel frattempo non è cambiata, il lavoro non è ancora riuscito a trovarlo se non per pochi giorni in campagna, ma ora nei campi non c'è più nulla se non gli ultimi radicchi.
da poco sì è trasferito a lonigo, se qualcuno conosce chi cerca manovali, operai o un qualsiasi lavoro che sia retribuito in modo normale mi faccia sapere in modo da potere mettere in contatto i due.
non ha la macchina, può comunque spostarsi in bici in un raggio ragionevole.
lunedì, dicembre 12, 2005
l'informazione....
Qualcuno di voi già sa che ho avuto modo di conoscere un giornalista (ex neuro-chirurgo) cileno (Luis Badilla Morales), immigrato qui in italia da un ventennio, che mi ha molto colpito per ciò che dice e ciò che fa: l’ho sentito discutere sui problemi che hanno i paesi poveri, soprattutto l’africa, in un incontro a cui abbiamo partecipato io e la ste (w la privacy); fortunantamente ho anche avuto modo di conoscerlo personalmente e di fare 2 chicchiere assieme…riassunto ci siamo scambiati qualche battuta via mail e grazie e queste ho avuto modo di accertarmi che la persona è molto valida…..
Vi allego quindi (in forma di post) qualche stralcio di mail (spero mi perdonerà….!!) che mi è particolarmente piaciuto, sperando possa piacere anche a voi (non per forza naturalmente…)…
Ciao comunisti!
ste
Vi allego quindi (in forma di post) qualche stralcio di mail (spero mi perdonerà….!!) che mi è particolarmente piaciuto, sperando possa piacere anche a voi (non per forza naturalmente…)…
Ciao comunisti!
ste
domenica, dicembre 04, 2005
Domanda Catodica
L’altro ieri mentre leggevo il Blog mi e’ venuta in mente una cosa: perche’ esistono solo film di “sinistra” (scusa Gaber) ? Pensiamoci un attimo: Viva Zapatero, Michael Moore, La Mafia e’ bianca e tanti, tanti altri che ora non mi vengono in mente. Perche’ la “destra” (ri-scusami Gaber) o chi per essa non fa dei film attaccando la "sinistra"? Magari sono ignorante e i film di “destra” esistono, se qualcuno ne consigliasse qualcuno sarei grato.
zpl
zpl
venerdì, dicembre 02, 2005
la mafia è bianca
..sulla scia di incontri con l'autore, ieri sera siamo stati ad assistere a padova al cinema astra la presentazione di un libro e un film tratto dallo stesso.
il libro è scritto da michele santoro, i film diretto da stefano maria bianchi e alberto nerazzini due giornalisti della scuderia del "rosso comunista".
la presentazione è stata molto breve, ha discusso non più di 10 minuti dei contenuti dell'inchiesta, mi pare più giusto chiamarla così che film, l'ultima cosa che ha detto prima di cominciare la proiezione è stata "probabilmente vi arrabbierete vedendo questo film, ma è la verità".
in sintesi, dato che consiglio di vederlo, hanno raccontato di una sicilia corrotta dai vertici alla base, è stata trattato principalmente l'intreccio tra sanità pubblica e privata, mostrando ( probabilmente l'esagerazione è presente, ma credo non si discosti molto dalla realtà ) ospedali in situazioni criminali, con buchi nel pavimento aperti in cui corrono fili della corrente e dei macchinari; topicidi per terra a sterminare qualche topino..dall'altro mega cliniche private super lusso, in cui sono presenti macchinari da decine di milioni di euro inutilizzati magari perchè sotto sorveglianza giudiziaria.
hanno gettato merda su cuffaro, onnipresente, in quanto governatore detto vasa-vasa ( bacia-bacia ), dirigenti di cliniche "accreditate" e molto ancora.
alla fine ti chiedi, come al solito, come sia possibile; poi pensi.. tagliani siamo.
per concludere la serata abbiamo cenato in un circolo arci di nome luna nuova in cui si cucinano le verdure..bel posto e ottima cucina.
il libro è scritto da michele santoro, i film diretto da stefano maria bianchi e alberto nerazzini due giornalisti della scuderia del "rosso comunista".
la presentazione è stata molto breve, ha discusso non più di 10 minuti dei contenuti dell'inchiesta, mi pare più giusto chiamarla così che film, l'ultima cosa che ha detto prima di cominciare la proiezione è stata "probabilmente vi arrabbierete vedendo questo film, ma è la verità".
in sintesi, dato che consiglio di vederlo, hanno raccontato di una sicilia corrotta dai vertici alla base, è stata trattato principalmente l'intreccio tra sanità pubblica e privata, mostrando ( probabilmente l'esagerazione è presente, ma credo non si discosti molto dalla realtà ) ospedali in situazioni criminali, con buchi nel pavimento aperti in cui corrono fili della corrente e dei macchinari; topicidi per terra a sterminare qualche topino..dall'altro mega cliniche private super lusso, in cui sono presenti macchinari da decine di milioni di euro inutilizzati magari perchè sotto sorveglianza giudiziaria.
hanno gettato merda su cuffaro, onnipresente, in quanto governatore detto vasa-vasa ( bacia-bacia ), dirigenti di cliniche "accreditate" e molto ancora.
alla fine ti chiedi, come al solito, come sia possibile; poi pensi.. tagliani siamo.
per concludere la serata abbiamo cenato in un circolo arci di nome luna nuova in cui si cucinano le verdure..bel posto e ottima cucina.
venerdì, novembre 25, 2005
GENTE
Ciao nobili.La settimana scorsa sono stato in una fabbrica in cui lavoravano degli indiani...le persone più pacifiche del mondo! Ho parlato con due di loro (19 e 24 anni) molto gentili, mi hanno offerto anche un caffè!il ragazzo di 24 anni mi diceva che lavora qui per qualche mese e poi torna in India sempre per qualche mese e lì va in giro, anche da solo, per i posti che conosce; poi torna qui e ritrova lo stesso posto di lavoro perchè loro lavorano bene e quando mi diceva questo era proprio orgoglioso della sua gente. Quello che mi ha colpito è stata comunque la loro spensieratezza e contentezza e il caffè che mi hanno offerto. Poi mi stavo dimenticando un maglione e uno di loro mi ha ricordato di prenderlo...insomma quel giorno sono stato proprio felice di aver incontrato dei nobili...per fortuna ne esistono!
ciao e alla prossima!
ciao e alla prossima!
venerdì, novembre 04, 2005
non so..
GENTE
Vorrei aprire un post (cercando poi di continuarlo) che parla della gente. Grazie al lavoro che faccio ho la possibilità di vedere e di parlare con tantissime persone diverse oltre che di carattere anche di nazionalità. Oggi ho "assistito" ad una scena un pò triste ma penso, purtroppo, comune in molti ambienti. Ero in una ditta che lavora il legno e mi trovavo nel reparto di verniciatura. I dipendenti dovevano lavorare assieme in una macchina ed invece di aiutarsi hanno iniziato una "battaglia" fatta di insulti e infinite bestemmie perchè uno non lavora, l'altro rompe e così via...ci sono rimasto malissimo e mi chiedo come non si possa capire che si è tutti sulla stessa barca e che darsi una mano è il minimo che bisognerebbe fare...per fortuna c'è chi (una sola persona) che la buttava sul ridere dicendomi che lì è così...
Ma perchè la gente è fatta così?Capisco che non si può essere allegri tutti i giorni ed è normale, ma non te la prendere con gli altri, e se ti capita e te ne accorgi sforzati di chiedere scusa...
ciao nobili alla prossima!
GUIDO
Vorrei aprire un post (cercando poi di continuarlo) che parla della gente. Grazie al lavoro che faccio ho la possibilità di vedere e di parlare con tantissime persone diverse oltre che di carattere anche di nazionalità. Oggi ho "assistito" ad una scena un pò triste ma penso, purtroppo, comune in molti ambienti. Ero in una ditta che lavora il legno e mi trovavo nel reparto di verniciatura. I dipendenti dovevano lavorare assieme in una macchina ed invece di aiutarsi hanno iniziato una "battaglia" fatta di insulti e infinite bestemmie perchè uno non lavora, l'altro rompe e così via...ci sono rimasto malissimo e mi chiedo come non si possa capire che si è tutti sulla stessa barca e che darsi una mano è il minimo che bisognerebbe fare...per fortuna c'è chi (una sola persona) che la buttava sul ridere dicendomi che lì è così...
Ma perchè la gente è fatta così?Capisco che non si può essere allegri tutti i giorni ed è normale, ma non te la prendere con gli altri, e se ti capita e te ne accorgi sforzati di chiedere scusa...
ciao nobili alla prossima!
GUIDO
giovedì, ottobre 27, 2005
cambiare si può
dato che ogni buona iniziativa è bene segnalarla, eccallà
http://www.cambiaresipuo.it/petizione.php
http://www.cambiaresipuo.it/petizione.php
martedì, ottobre 25, 2005
banner
ho iserito un banner in fondo alla pagina, credo nessuno abbia obbiezioni in proposito, o sì ?
un banner è una forma di pubblicità, la più diffusa in internet, in genere si inserisce in un sito un link, sotto forma di immagine, che ti indirizza nel sito pubblicizzato.
è di wikipedia, immagino la conosciate già, ma ricordarla non fa mai male.
un banner è una forma di pubblicità, la più diffusa in internet, in genere si inserisce in un sito un link, sotto forma di immagine, che ti indirizza nel sito pubblicizzato.
è di wikipedia, immagino la conosciate già, ma ricordarla non fa mai male.
domenica, ottobre 16, 2005
mangio il petto che è magro e non fa male..
come si fà a mostrare le immagini di galline, anatre, oche trattate come un sacco di mondezza e buttate senza il minimo rispetto in un cassonetto senza spendere la minima parola sulle sofferenze che questi animali subiscono ogni istante per colpa del delirio umano. in questi giorni è tornato di moda parlare di influenza dei polli, in ogni tg si vedono immagini macrabe di esecuzioni di povere creature lanciate dentro immensi buchi, ancora vive ovviamente, cosparse di benzina, poi bruciate. non mostrano il rogo perchè potrebbe urtare la sensibilità della donna che sta preparando le uova al tegamino o del papà intento ad imbottire il suo panino di succulento e gustosissimo patè des fois gras, (fegato di oca). in genere se non si vede non si pensa, quindi non si immagina, conseguenza non si soffre. non so cosa abbia acceso la miccia, di sicuro c'è qualcosa nella catena alimentare che si è spezzato e non funziona più, l'epidemia è stata aiutata, se non innescata, dalle condizioni in cui si allevano i broiler, i polli da carne, così vengono identificati questi animali.
aggiungiamoci la manipolazione genetica, in quanto il petto, la parte più commercializzata e quella che fà lievitare i profitti, è stato aiutato a svilupparsi maggiormente rispetto al piccolo petto che madre natura aveva donato loro. i mangimi, che, sono formule top secret di poche multinazionali, 2 anche italiane, non rivelano cosa ci mettono perchè a questo punto penso nessuno avrebbe più il coraggio di mettere sotto i denti il buonissimo petto di carne magra, bianca e genuina. vivono in condizioni che definire di merda è un eufemismo, stanno in 30 kg/mq, già sono misurati direttamente in carne prodotta, non in 5 o 6 per mq, in quantità di carne, perchè per tale scopo sono allevati. illuminati per 23 ore al giorno in modo da inibire il loro normale ciclo notte-giono, che non conoscono ma che hanno come istinto al loro interno per il fatto di esistere, continuano a beccare tutto ciò che trovano, ovviamente anche tra loro. hanno uno sviluppo impressionante, un pollo in natura dicono possa arrivare fino a 10 anni a oltre, se lo si lasciasse in pace a fare la sua cazzo di vita, negli allevamenti in 36-40 gg è pronto per entare nella catena di smontaggio. hanno una crescita così folle perchè il loro tratto digerente è lungo il triplo rispetto al normale, conseguenza non sono mai sazi e mangiano fino ad impazzire. il 99% dei petti che sono nel mercato vengono prodotti in questo modo.
ora anche se una persona non rispetta questa forma di vita
la più ovvia conclusione che si può trarre è non mangiare mai più un petto di pollo, un wusterl, un cordon blue, ecc, oppure continuare a mangiarlo ma senza lamentarsi quando a 50 anni anche meno si tira un colpo per un tumore che chissà come mai ho proprio io.
aggiungiamoci la manipolazione genetica, in quanto il petto, la parte più commercializzata e quella che fà lievitare i profitti, è stato aiutato a svilupparsi maggiormente rispetto al piccolo petto che madre natura aveva donato loro. i mangimi, che, sono formule top secret di poche multinazionali, 2 anche italiane, non rivelano cosa ci mettono perchè a questo punto penso nessuno avrebbe più il coraggio di mettere sotto i denti il buonissimo petto di carne magra, bianca e genuina. vivono in condizioni che definire di merda è un eufemismo, stanno in 30 kg/mq, già sono misurati direttamente in carne prodotta, non in 5 o 6 per mq, in quantità di carne, perchè per tale scopo sono allevati. illuminati per 23 ore al giorno in modo da inibire il loro normale ciclo notte-giono, che non conoscono ma che hanno come istinto al loro interno per il fatto di esistere, continuano a beccare tutto ciò che trovano, ovviamente anche tra loro. hanno uno sviluppo impressionante, un pollo in natura dicono possa arrivare fino a 10 anni a oltre, se lo si lasciasse in pace a fare la sua cazzo di vita, negli allevamenti in 36-40 gg è pronto per entare nella catena di smontaggio. hanno una crescita così folle perchè il loro tratto digerente è lungo il triplo rispetto al normale, conseguenza non sono mai sazi e mangiano fino ad impazzire. il 99% dei petti che sono nel mercato vengono prodotti in questo modo.
ora anche se una persona non rispetta questa forma di vita
la più ovvia conclusione che si può trarre è non mangiare mai più un petto di pollo, un wusterl, un cordon blue, ecc, oppure continuare a mangiarlo ma senza lamentarsi quando a 50 anni anche meno si tira un colpo per un tumore che chissà come mai ho proprio io.
giovedì, ottobre 13, 2005
COOPERAZIONE
Apro un nuovo post perchè non volevo mischiare questo con la bella iniziativa di ste...
Sto cercando di recuperare un paio di cose per quella ragazza marocchina con un bambino; servirebbe un box, se conoscete qualcuno che ha bambini piccoli e magari non lo usa più...non so polo, tue sorelle magari; sarebbe una buona cosa.
se avete poi per sbaglio una aspirapolvere che vada decentemente bene e che avete messo da parte per prendervene una nuova super tecnologica che qualche rappresentante vi ha fatto credere che vi sia indispensabile per non restare ai tempi dei primitivi e quindi far parte della gente che sa stare al passo con la società...fatemelo sapere
per me invece sto cercando una casa in montagna, grazie.
zufede
Sto cercando di recuperare un paio di cose per quella ragazza marocchina con un bambino; servirebbe un box, se conoscete qualcuno che ha bambini piccoli e magari non lo usa più...non so polo, tue sorelle magari; sarebbe una buona cosa.
se avete poi per sbaglio una aspirapolvere che vada decentemente bene e che avete messo da parte per prendervene una nuova super tecnologica che qualche rappresentante vi ha fatto credere che vi sia indispensabile per non restare ai tempi dei primitivi e quindi far parte della gente che sa stare al passo con la società...fatemelo sapere
per me invece sto cercando una casa in montagna, grazie.
zufede
mercoledì, ottobre 12, 2005
COOPERAZIONE
problema analogo a quello di fede... vorrei sapere se all'interno di questo articolo di Le Monde sono evidenti toni di accusa o frasi particolarmente pesanti nei confronti della legge sul proporzionale o SU berlusca....
http://www.lemonde.fr/web/article/0,1-0@2-3214,36-698105@51-641598,0.html
nel qualcaso, potreste tradurmi parte dell'articolo (la + significativa) o anche tutto magari omettendo le cose che si possono tagliare? è x una giusta causa.... vorrei prendere articoli da quotidiani esteri dove possibilmente si parla male dell'italia e creare un piccolo database da diffondere.... è dura ma ci riuscirò.
mi date una mano???
http://www.lemonde.fr/web/article/0,1-0@2-3214,36-698105@51-641598,0.html
nel qualcaso, potreste tradurmi parte dell'articolo (la + significativa) o anche tutto magari omettendo le cose che si possono tagliare? è x una giusta causa.... vorrei prendere articoli da quotidiani esteri dove possibilmente si parla male dell'italia e creare un piccolo database da diffondere.... è dura ma ci riuscirò.
mi date una mano???
sabato, ottobre 08, 2005
Cpt
vi segnalo questo reportage (http://www.espressonline.it/eol/free/jsp/detail.jsp?m1s=null&m2s=a&idCategory=4791&idContent=1129502) di un giornalista de L'Espresso, Fabrizio Gatti, che si finge un clandestino, si crea una falsa identità, una falsa storia e si getta in mare lungo le coste di Lampedusa fingendo di essersi gettato in mare da una piccola barca al largo dell'isola. Soccorso viene poi trasferito nel Cpt di Lampedusa...da qui inizia il suo racconto di 1 settimana da clandestino in cerca di salvezza.
Al di là di quello che può aver esagerato nel raccontare questa storia di denuncia non ho difficoltà a credere che succedano certe cose, che a forza di sentirle possono passare quasi per "normali"...l'indignazione dovrebbe esserci sempre. La situazione da gestire deve essere molto dura a Lampedusa quindi non deve essere facile organizzarsi e trovare il giusto modo di fare andare le cose...però certi comportamenti non sono mai, per me , giustificabili.
Una legge può essere buona o meno, l'organizzazione di un cpt anche, però alla fine come sempre conta moltissimo l'impronta che da chi ci lavora direttamente, la coscienza di chi sa che sta lavorando con PERSONE in difficolta e non con dei rompicoglioni che vengono a creare problemi...certo i problemi ci sono ma c'è anche la possibilità di rendere la situazione più facile con un approccio diverso.
Con persone indifese e disperate si ha la possibilità di prevalere, tirare fuori una forza che in altre occasioni non si ha, una superiorità che probabilmente si subisce e che in queste situazioni si può invece avere...tutti lati diversi di varie situazioni, modi di vita, abitudini, possibilità che rende i così diversi i comportamenti delle persone.
zufede
Al di là di quello che può aver esagerato nel raccontare questa storia di denuncia non ho difficoltà a credere che succedano certe cose, che a forza di sentirle possono passare quasi per "normali"...l'indignazione dovrebbe esserci sempre. La situazione da gestire deve essere molto dura a Lampedusa quindi non deve essere facile organizzarsi e trovare il giusto modo di fare andare le cose...però certi comportamenti non sono mai, per me , giustificabili.
Una legge può essere buona o meno, l'organizzazione di un cpt anche, però alla fine come sempre conta moltissimo l'impronta che da chi ci lavora direttamente, la coscienza di chi sa che sta lavorando con PERSONE in difficolta e non con dei rompicoglioni che vengono a creare problemi...certo i problemi ci sono ma c'è anche la possibilità di rendere la situazione più facile con un approccio diverso.
Con persone indifese e disperate si ha la possibilità di prevalere, tirare fuori una forza che in altre occasioni non si ha, una superiorità che probabilmente si subisce e che in queste situazioni si può invece avere...tutti lati diversi di varie situazioni, modi di vita, abitudini, possibilità che rende i così diversi i comportamenti delle persone.
zufede
giovedì, ottobre 06, 2005
Blog Mannaggiement e deliri
Non sempre e` facile seguire una discussione perche` in homepage se ne vedono solo alcune e diventerebbe lungo caricare la pagina se ci fossero tutte. Google fornisce la possibilita` di avere una notifica ogniqualvolta si effettua un intervento ad eccezione dell`apertura di un nuovo post. Se volete posso aggiungere il vostro indirizzo email cosi` avrete la notifica dei messaggi postati direttamente sulla vostra casella email. Basta che me li fate avere tramite ew...a. Eviterei di metterli direttamente sul blog per questione di privacy/spamming.
Non so a voi ma a me piacerebbe che i post fossero organizzati meglio. Mi spiego. Se qualcuno aggiunge una foto in "Angolo Senile" sarebbe bello che aprisse un nuovo post intitolato "Angolo Senile". Se qualcuno consiglia della musica sarebbe bello che venisse aperto un nuovo post "Pentagramma"piuttosto che replicare ad un post vecchio. Idem per i libri ("Cellulosa"). In questo modo il blog e` piu` ordinato ed e` piu` facile trovare le informazioni.
Non mi piace quando qualcuno copia e incolla intere parti di siti in un post. Questo comporta pesantezza del post e mancanza di fantasia. Caro ew...a preferirei un commento personale sul cantautore siciliano piuttosto che la sbobba che hai copiaeincollato. Potevi semplicemente linkare il sito da dove hai copiaeincollato. Segnalare e` una cosa, esprimere un commento e` molto meglio. Mi viene piu` voglia di ascoltarlo.
Anche io quando segnalo prendo spunto da qualche sito (per i nomi dei registi che sistematicamente dimentico) ma contemporaneamente cerco di aggiungere la mia opinione personale piuttosto che copiare quella di uno che probabilmente e` stato pagato per darla.
Mi piacerebbe che tutti firmassero i contributi perche` a volte non si capisce chi sia la persona che ha contribuito.
Nota di colore: i contenuti del blog sono "ricercabili e trovabili" con Google quindi state attenti, che se dite qualcosa contro il regime vi vengono a prendere.
Ah ah!
zpl
Non so a voi ma a me piacerebbe che i post fossero organizzati meglio. Mi spiego. Se qualcuno aggiunge una foto in "Angolo Senile" sarebbe bello che aprisse un nuovo post intitolato "Angolo Senile". Se qualcuno consiglia della musica sarebbe bello che venisse aperto un nuovo post "Pentagramma"piuttosto che replicare ad un post vecchio. Idem per i libri ("Cellulosa"). In questo modo il blog e` piu` ordinato ed e` piu` facile trovare le informazioni.
Non mi piace quando qualcuno copia e incolla intere parti di siti in un post. Questo comporta pesantezza del post e mancanza di fantasia. Caro ew...a preferirei un commento personale sul cantautore siciliano piuttosto che la sbobba che hai copiaeincollato. Potevi semplicemente linkare il sito da dove hai copiaeincollato. Segnalare e` una cosa, esprimere un commento e` molto meglio. Mi viene piu` voglia di ascoltarlo.
Anche io quando segnalo prendo spunto da qualche sito (per i nomi dei registi che sistematicamente dimentico) ma contemporaneamente cerco di aggiungere la mia opinione personale piuttosto che copiare quella di uno che probabilmente e` stato pagato per darla.
Mi piacerebbe che tutti firmassero i contributi perche` a volte non si capisce chi sia la persona che ha contribuito.
Nota di colore: i contenuti del blog sono "ricercabili e trovabili" con Google quindi state attenti, che se dite qualcosa contro il regime vi vengono a prendere.
Ah ah!
zpl
lunedì, ottobre 03, 2005
varie ed eventuali...
Ho avuto la bella idea di passare il fine settimana in Umbria, facendo tappa a Gubbio, Assisi e Spoleto… posti naturalmente belli, racchiusi nel verde e dove ancora si trovano grandi zone di buio completo, non illuminate da strade di grande comunicazione e centri affollati.
Volevo scrivere qui alcune considerazioni in merito a ciò che ho visto, qualche pensiero o domanda che si è fatto spazio tra una bella veduta, un tramonto e una chiesa… ma partiamo con ordine:
inanzitutto, come già detto prima, le strade…. Mi sono trovato in netto disagio a guidare x buona parte dell’umbria a causa di scarsità di segnaletica, strade statali strette e difficilmente accessibili, poco illuminate o completamente buie…dapprima mi sono detto: queste strade fanno cagare al cazzo e gli umbri non sanno stare al mondo (esagero x rendere la cosa simpatica), poi mi sono detto…se città come appunto Assisi e altri antichi centri che costellano il territorio umbro si trovassero qui da noi (veneto) come sarebbero le strade? … pronta risposta (credo sia giusta, poi ditemi la vostra): ci sarebbero grandi strade di comunicazione super veloci ed evita-traffico che collegherebbero questi paesi, ma a scapito di qualcosa ovviamente… a scapito in primis dell’ambiente circostante che verrebbe menomato di spazi utili a se stesso, a scapito dell’uomo e degli animali con inquinamento acustico, luminoso e dell’aria (+ macchine + rumore+smog), con gran dispendio di risorse economiche x la realizzazione dell’opera, ma..si c’è un ma, con gran guadagno di comodità nostra! Eh già noi prima di tutto…. Cambio idea allora….bravi umbri…bel popolo che si accontenta di strade normali, magari qualche lucetta in più.
Ho visitato molto bene assisi..luogo carico di spiritualità e di fede, la si sente un po’ ovunque, questa è la mia impressione, e devo dire che sono stato molto felice di essere stato in questi luoghi, non tanto x le belle cose che i miei occhi hanno visto..quanto x ciò che vi è accaduto: immagino che sappiate la storia di S. Francesco e di quello che ha fatto…. Mi ha fatto molto pensare in questi 3 giorni la sua vita, come mi sta facendo pensare quella di gandhi in qsti giorni (ho finito il libro zufede…), e noto in comune idee e stili di vita molto simili, anche se l’ubicazione temporale è ben diversa… ho visto persone inginocchiate un po’ ovunque adorare la cripta dove risiede il santo, io sono passato come tanti, carico di domande e questioni irrisolte, ma l’ambiente mi ha toccato…ho visto il bene, ma ho anche visto la solita ipocrisia….stupidaggine? Non so come definire un negozio all’angolo della basilica di s. francesco, pieno di qualsiasi cosa potesse avere un nesso col santo: crocifissi di tt le dimensioni e colori, rosari di 50 tipi, libri di ogni casa editrice, candele, argenteria, statue, stauette, h2osantiere, riproduzioni, stampe, santini,….. l’infinito mondo commerciale costruito attorno al santo, cazzo gestito dai preti e strapieno di gente che si accalca sciegliendo l’articolo migliore alla modica somma di euro 10 x una collanina del cazzo fatta in legno! E c’ero ankio lì in mezzo.. a prendere un libro di preghire x mamma che ad assisi nn c’è mai stata e mai ci starà, ma ero allibito da quello che vedevo…così come allibito ero a sentire il continuo brusio detro tt le chiese, gente che fotografa e che costruisce a voce alta la vita del santo rivolto all’amico che probabilmente nn sa ancora che Francesco parlava agli animali, quindi diciamolo noi allo stolto e facciamo la ns. bella figura di sapienti cristiani, fedeli a vista…. Ipocriti al microscopio.
Elapsed time…..
Io non mi riconosco cn queste persone e questa chiesa (ora dico così…tempo fa nemmeno ci pensavo e il problema nn si poneva, mi ritenevo un eretico ahahah)…. Ma non posso rispondere ad un'altra domanda: ti riconosci con i valori della tua religione?
Ditemi la vostra…cosa pensate, o mandatemi affanculo…. Qualsiasi cenno di attività cerebrale può bastare!
ste
Volevo scrivere qui alcune considerazioni in merito a ciò che ho visto, qualche pensiero o domanda che si è fatto spazio tra una bella veduta, un tramonto e una chiesa… ma partiamo con ordine:
inanzitutto, come già detto prima, le strade…. Mi sono trovato in netto disagio a guidare x buona parte dell’umbria a causa di scarsità di segnaletica, strade statali strette e difficilmente accessibili, poco illuminate o completamente buie…dapprima mi sono detto: queste strade fanno cagare al cazzo e gli umbri non sanno stare al mondo (esagero x rendere la cosa simpatica), poi mi sono detto…se città come appunto Assisi e altri antichi centri che costellano il territorio umbro si trovassero qui da noi (veneto) come sarebbero le strade? … pronta risposta (credo sia giusta, poi ditemi la vostra): ci sarebbero grandi strade di comunicazione super veloci ed evita-traffico che collegherebbero questi paesi, ma a scapito di qualcosa ovviamente… a scapito in primis dell’ambiente circostante che verrebbe menomato di spazi utili a se stesso, a scapito dell’uomo e degli animali con inquinamento acustico, luminoso e dell’aria (+ macchine + rumore+smog), con gran dispendio di risorse economiche x la realizzazione dell’opera, ma..si c’è un ma, con gran guadagno di comodità nostra! Eh già noi prima di tutto…. Cambio idea allora….bravi umbri…bel popolo che si accontenta di strade normali, magari qualche lucetta in più.
Ho visitato molto bene assisi..luogo carico di spiritualità e di fede, la si sente un po’ ovunque, questa è la mia impressione, e devo dire che sono stato molto felice di essere stato in questi luoghi, non tanto x le belle cose che i miei occhi hanno visto..quanto x ciò che vi è accaduto: immagino che sappiate la storia di S. Francesco e di quello che ha fatto…. Mi ha fatto molto pensare in questi 3 giorni la sua vita, come mi sta facendo pensare quella di gandhi in qsti giorni (ho finito il libro zufede…), e noto in comune idee e stili di vita molto simili, anche se l’ubicazione temporale è ben diversa… ho visto persone inginocchiate un po’ ovunque adorare la cripta dove risiede il santo, io sono passato come tanti, carico di domande e questioni irrisolte, ma l’ambiente mi ha toccato…ho visto il bene, ma ho anche visto la solita ipocrisia….stupidaggine? Non so come definire un negozio all’angolo della basilica di s. francesco, pieno di qualsiasi cosa potesse avere un nesso col santo: crocifissi di tt le dimensioni e colori, rosari di 50 tipi, libri di ogni casa editrice, candele, argenteria, statue, stauette, h2osantiere, riproduzioni, stampe, santini,….. l’infinito mondo commerciale costruito attorno al santo, cazzo gestito dai preti e strapieno di gente che si accalca sciegliendo l’articolo migliore alla modica somma di euro 10 x una collanina del cazzo fatta in legno! E c’ero ankio lì in mezzo.. a prendere un libro di preghire x mamma che ad assisi nn c’è mai stata e mai ci starà, ma ero allibito da quello che vedevo…così come allibito ero a sentire il continuo brusio detro tt le chiese, gente che fotografa e che costruisce a voce alta la vita del santo rivolto all’amico che probabilmente nn sa ancora che Francesco parlava agli animali, quindi diciamolo noi allo stolto e facciamo la ns. bella figura di sapienti cristiani, fedeli a vista…. Ipocriti al microscopio.
Elapsed time…..
Io non mi riconosco cn queste persone e questa chiesa (ora dico così…tempo fa nemmeno ci pensavo e il problema nn si poneva, mi ritenevo un eretico ahahah)…. Ma non posso rispondere ad un'altra domanda: ti riconosci con i valori della tua religione?
Ditemi la vostra…cosa pensate, o mandatemi affanculo…. Qualsiasi cenno di attività cerebrale può bastare!
ste
giovedì, settembre 29, 2005
onnivori : consapevole oppressione ?
in questi giorni in particolare mi trovo in una strada che finora mai ho percorso, l'essere vegetariano. è da un pò di tempo che medito sulla decisione, non sono mai stato un grande consumatore di carne ma ogni tanto la mia bistecchina o il panino con il prosciutto li mangiavo senza farmi troppi problemi o meglio ci pensavo ma senza ragionare più di tanto sull'atto di mangiare un animale che era vivo prima di trovarmelo di fronte preparato in qualche succulento modo..a tale proposito vorrei proporvi una lettura di una saggista americana che ne parla come mi sarebbe piaciuto parlarne a qualcuno perchè capisse cosa voglio dire.
questo pezzo è estrapolato dal sito www.agireora.org ed è parte di un libretto informativo scaricabile quì http://www.agireora.org/materiale/pdf/scm_impaginato.2.pdf ne consiglio la lettura per chi sente l'argomento o almeno è in dubbio, è lecito o no mangiare animali ?
ew..a
L’animale come referente assente Paola Segurini
Il saggio The Sexual Politics of Meat: a Feminist-Vegetarian Critical Theory, scritto nel 1990 da Carol J. Adams e ristampato lo scorso anno, è un’opera base per la comprensione di alcune delle istanze che costituiscono i fondamenti del movimento per i diritti animali americano.
L’autrice americana – che si occupa fin dagli anni Settanta di portare avanti le battaglie contro gli abusi nei confronti della minoranze etniche, contro la violenza sessuale in ambito familiare e sociale e per i diritti degli animali non umani – ha sviluppato, per spiegare il motivo per cui la gente si ciba di animali e le difficoltà che si incontrano nell’affrontare l’argomento, la struttura del referente assente, teoria che può sembrare ostica da comprendere ma che, a mio avviso, è illuminante ai fini dell’analisi delle strategie che l’essere umano adotta per potersi nutrire di animali senza sentirsi in colpa.
Per una migliore comprensione della teoria vediamo come Carol Adams è diventata vegetariana (oggi è vegan). In diversi dei suoi testi ella racconta di quando, tornata nella sua cittadina in campagna durante le vacanze universitarie, venne chiamata da un vicino che le comunicava l’uccisione, da parte di ignoti, del suo pony. La sera stessa, disperata per questa morte, improvvisamente aveva smesso di addentare il panino con hamburger che stava mangiando, fulminata dal pensiero di piangere la morte di un animale mentre si nutriva di un altro. Si era chiesta la differenza tra il pony, che avrebbe seppellito con dolore il giorno seguente, e la mucca morta, ma non era riuscita a trovare nessuna difesa di tipo etico per giustificare un favoritismo che avrebbe escluso la mucca dalla sua compassione solo perché non l’aveva conosciuta e un anno dopo era diventata vegetariana.
Dietro ogni pranzo a base di carne c’è un’assenza: la morte dell’animale del quale la carne prende il posto. Tramite la macellazione, spiega Adams, gli animali diventano referenti assenti, cioè vengono resi assenti in nome e corpo come animali, per permettere alla carne di esserci. Le loro vite precedono e permettono l’esistenza della carne, gli animali vivi però non ne permettono l’esistenza, così il corpo morto rimpiazza l’animale vivo e, nel momento in cui il linguaggio rinomina il suo cadavere, prima che i consumatori partecipino all’atto di mangiarlo, la sua presenza diventa assenza.
La funzione del referente assente è di mantenere la nostra carne separata dal fatto che una volta era un animale, per evitare che qualcosa sia visto come quello che era stato qualcuno.
La nostra cultura mistifica ulteriormente il termine carne tramite il linguaggio gastronomico, così le parole non evocano più animali morti macellati, ma cuisine. Mentre il significato culturale del cibarsi di animali muta storicamente, una parte del carnivorismo rimane statica: non è possibile mangiare carne senza la morte dell’animale. L’animale vivo diventa così referente assente nel concetto di carne. Tramite il referente assente possiamo quindi dimenticare l’animale come essere senziente.
Carol Adams descrive il ciclo di oggettificazione, frammentazione e consumo degli animali (che essi hanno in comune con il processo subito dall’immagine della donna, nella condivisibile ottica femminista dell’autrice) e conduce il lettore a un’analisi di come la macellazione converta gli animali da esseri viventi che respirano in oggetti morti.
A livello verbale il processo fisico della macellazione viene riassunto con termini che ne sanciscono l’oggettificazione. Gli animali sono trasformati in non-esseri, in unità produttive di cibo, ridotti a consistere di parti commestibili e parti non commestibili. Essi, dopo l’uccisione, scorrono su una catena di smontaggio e perdono parti del loro corpo ad ogni fermata. L’essenza della macellazione è quindi, tramite gli strumenti utilizzati, la sparizione totale di creature indifese, che debbono essere considerate come oggetti inerti, da sezionare fino a renderli adatti al consumo.
Il consumo è il completamento dell’oppressione, l’annichilimento della volontà, dell’identità separata. Attraverso la frammentazione, l’oggetto viene scisso dal suo significato ontologico e quando viene consumato esiste solo tramite ciò che rappresenta. I pezzi dell’animale, rinominati, permettono al consumatore di cambiare la propria concettualizzazione dell’animale, per allontanare ancor di più l’animale vivo, il cucciolo. La cottura, l’aggiunta di spezie, aromi e altro contribuiscono a oscurare la vera natura di ciò che si trova sul nostro piatto. Privata del referente-animale macellato e sanguinante – non dimentichiamo che i macelli sono da sempre luoghi chiusi e separati dalla realtà sociale – la carne diventa un oggetto consumabile
La macellazione è un atto che appartiene solo agli esseri umani, gli animali carnivori uccidono e consumano direttamente la preda, per loro non esiste un referente assente, ma solo un referente morto. Il consumo da parte degli esseri umani del referente assente-animale reitera l’annichilimento di quest’ultimo come soggetto importante in se stesso e nello stesso tempo evidenzia il tristissimo contrasto tra i vegetariani, che nella carne vedono la morte, e i carnivori, tanto convinti che la carne sia vita da voler oscurare e camuffare con tutti i mezzi e a tutti i livelli ciò che essa è in realtà.
questo pezzo è estrapolato dal sito www.agireora.org ed è parte di un libretto informativo scaricabile quì http://www.agireora.org/materiale/pdf/scm_impaginato.2.pdf ne consiglio la lettura per chi sente l'argomento o almeno è in dubbio, è lecito o no mangiare animali ?
ew..a
L’animale come referente assente Paola Segurini
Il saggio The Sexual Politics of Meat: a Feminist-Vegetarian Critical Theory, scritto nel 1990 da Carol J. Adams e ristampato lo scorso anno, è un’opera base per la comprensione di alcune delle istanze che costituiscono i fondamenti del movimento per i diritti animali americano.
L’autrice americana – che si occupa fin dagli anni Settanta di portare avanti le battaglie contro gli abusi nei confronti della minoranze etniche, contro la violenza sessuale in ambito familiare e sociale e per i diritti degli animali non umani – ha sviluppato, per spiegare il motivo per cui la gente si ciba di animali e le difficoltà che si incontrano nell’affrontare l’argomento, la struttura del referente assente, teoria che può sembrare ostica da comprendere ma che, a mio avviso, è illuminante ai fini dell’analisi delle strategie che l’essere umano adotta per potersi nutrire di animali senza sentirsi in colpa.
Per una migliore comprensione della teoria vediamo come Carol Adams è diventata vegetariana (oggi è vegan). In diversi dei suoi testi ella racconta di quando, tornata nella sua cittadina in campagna durante le vacanze universitarie, venne chiamata da un vicino che le comunicava l’uccisione, da parte di ignoti, del suo pony. La sera stessa, disperata per questa morte, improvvisamente aveva smesso di addentare il panino con hamburger che stava mangiando, fulminata dal pensiero di piangere la morte di un animale mentre si nutriva di un altro. Si era chiesta la differenza tra il pony, che avrebbe seppellito con dolore il giorno seguente, e la mucca morta, ma non era riuscita a trovare nessuna difesa di tipo etico per giustificare un favoritismo che avrebbe escluso la mucca dalla sua compassione solo perché non l’aveva conosciuta e un anno dopo era diventata vegetariana.
Dietro ogni pranzo a base di carne c’è un’assenza: la morte dell’animale del quale la carne prende il posto. Tramite la macellazione, spiega Adams, gli animali diventano referenti assenti, cioè vengono resi assenti in nome e corpo come animali, per permettere alla carne di esserci. Le loro vite precedono e permettono l’esistenza della carne, gli animali vivi però non ne permettono l’esistenza, così il corpo morto rimpiazza l’animale vivo e, nel momento in cui il linguaggio rinomina il suo cadavere, prima che i consumatori partecipino all’atto di mangiarlo, la sua presenza diventa assenza.
La funzione del referente assente è di mantenere la nostra carne separata dal fatto che una volta era un animale, per evitare che qualcosa sia visto come quello che era stato qualcuno.
La nostra cultura mistifica ulteriormente il termine carne tramite il linguaggio gastronomico, così le parole non evocano più animali morti macellati, ma cuisine. Mentre il significato culturale del cibarsi di animali muta storicamente, una parte del carnivorismo rimane statica: non è possibile mangiare carne senza la morte dell’animale. L’animale vivo diventa così referente assente nel concetto di carne. Tramite il referente assente possiamo quindi dimenticare l’animale come essere senziente.
Carol Adams descrive il ciclo di oggettificazione, frammentazione e consumo degli animali (che essi hanno in comune con il processo subito dall’immagine della donna, nella condivisibile ottica femminista dell’autrice) e conduce il lettore a un’analisi di come la macellazione converta gli animali da esseri viventi che respirano in oggetti morti.
A livello verbale il processo fisico della macellazione viene riassunto con termini che ne sanciscono l’oggettificazione. Gli animali sono trasformati in non-esseri, in unità produttive di cibo, ridotti a consistere di parti commestibili e parti non commestibili. Essi, dopo l’uccisione, scorrono su una catena di smontaggio e perdono parti del loro corpo ad ogni fermata. L’essenza della macellazione è quindi, tramite gli strumenti utilizzati, la sparizione totale di creature indifese, che debbono essere considerate come oggetti inerti, da sezionare fino a renderli adatti al consumo.
Il consumo è il completamento dell’oppressione, l’annichilimento della volontà, dell’identità separata. Attraverso la frammentazione, l’oggetto viene scisso dal suo significato ontologico e quando viene consumato esiste solo tramite ciò che rappresenta. I pezzi dell’animale, rinominati, permettono al consumatore di cambiare la propria concettualizzazione dell’animale, per allontanare ancor di più l’animale vivo, il cucciolo. La cottura, l’aggiunta di spezie, aromi e altro contribuiscono a oscurare la vera natura di ciò che si trova sul nostro piatto. Privata del referente-animale macellato e sanguinante – non dimentichiamo che i macelli sono da sempre luoghi chiusi e separati dalla realtà sociale – la carne diventa un oggetto consumabile
La macellazione è un atto che appartiene solo agli esseri umani, gli animali carnivori uccidono e consumano direttamente la preda, per loro non esiste un referente assente, ma solo un referente morto. Il consumo da parte degli esseri umani del referente assente-animale reitera l’annichilimento di quest’ultimo come soggetto importante in se stesso e nello stesso tempo evidenzia il tristissimo contrasto tra i vegetariani, che nella carne vedono la morte, e i carnivori, tanto convinti che la carne sia vita da voler oscurare e camuffare con tutti i mezzi e a tutti i livelli ciò che essa è in realtà.
Tubo catodico
Recentemente ho visto un buon film, si intitola Old Boy e la produzione e` coreana. Vi scrivo una breve trama.
Oh Dae-soo viene rapito apparentemente senza spiegazioni. Si ritrova in una stanza-carcere in cui trascorrerà i successivi quindici anni della sua esistenza, senza spiegazioni. Un giorno viene liberato...si tratta solo di capire il perche` di quei quindici anni.
Nel film ci sono varie cose interessanti quali il richiamo al cinema d`animazione, la vaga somiglianza con le atmosfere di matrix, il passaggio da un protagonista all`altro... da vedere insomma.
zpl
Oh Dae-soo viene rapito apparentemente senza spiegazioni. Si ritrova in una stanza-carcere in cui trascorrerà i successivi quindici anni della sua esistenza, senza spiegazioni. Un giorno viene liberato...si tratta solo di capire il perche` di quei quindici anni.
Nel film ci sono varie cose interessanti quali il richiamo al cinema d`animazione, la vaga somiglianza con le atmosfere di matrix, il passaggio da un protagonista all`altro... da vedere insomma.
zpl
domenica, settembre 25, 2005
impressioni di un viaggio...in Sicilia
Sono tornato l’altro giorno dalla Sicilia dove ho trascorso, insieme a ew…a, 10 giorni itineranti tra spostamenti a piedi , treno ed autostop.
Volevo scrivere le impressioni che più mi sono rimaste; le situazioni, gli incontri, i luoghi visitati sono stati molti ed ora butto giù quello che più mi è rimasto impresso, che mi viene spontaneo scrivere, magari senza ordine ma in modo sincero:
…la Gente: tranquilla, assolutamente non invadente…seduta fuori dalle case, solitaria o a gruppi a parlare tanto, sempre; ho notato questa continua voglia di parlare quando si è in gruppo tra gente che si conosce, con te che non sei del posto no, non necessariamente; se vuoi devi chiedere altrimenti passi inosservato. Altri stanno seduti da soli a guardare senza fare niente, assolutamente niente se non respirare. I paesi tipici del posto sono i migliori, quelli turistici non ti lasciano niente se non le solite comodità e vizi che il turista turista vuole trovare…allora io non mi considero un turista, anzi questa parola proprio non mi piace, mi dà un senso di lontananza tra la persona ed il luogo che si va visitare.
Non sopporto il Turista e non sopporto chi fa del turismo un modo per fregare la gente…dico fregare perché in questi giorni in molti posti turistici la gente, con il sorriso o meno, mi ha fregato…pochi soldi di qua e di là che sommati per…fanno molti soldi.
Compassione e Vergogna per appartenere a questa specie di uomini che appena possono ti fregano o che vogliono fare più di quel che possono pur di guadagnare…risultato: servizio pessimo per te sfigato turista che tanto non ritornerai più (e che sarai rimpiazzato da altri che arrivano) e che intanto però te lo sei preso nel culo.
Gentilezza della gente umile che non perde un attimo per darti qualche consiglio.
Soddisfazione nell’incontrare persone come Jerry che ci ha raccolto per strada e ci ha portati in giro per la Sicilia dandoci la sua compagnia, la sua esperienza e la sua intelligente discrezionalità…insomma una PERSONA nel vero senso della parola, che pur troppo è una rarità trovare ma che , dal mio punto di vista, dovrebbe essere normale incontrare.
Rabbia nel sapere, dal racconto delle persone, che la mafia c’è ancora, ogni giorno anche se io per esempio non ne ho intuito minimamente la presenza.
Ancora Rabbia nel sentire che molte persone vanno “avanti” grazie a favori che le “persone potenti” fanno loro….inevitabile il collegamento mafia-politica.
Umiltà delle persone che ci davano un passaggio grazie ad una delle forme più dirette di collaborazione come è secondo me l’autostop.
Divertimento nel vedere l’espressione che le persone fanno nel vederti fare l’autostop: c’è chi fa finta di non vedere (i peggiori!); chi ti guarda come un deficiente perché sta succedendo una cosa che va al di là delle normali azioni quotidiane che è abituato a svolgere nell’arco della sua vita; chi sembra meravigliarsi perché pensava che dopo la fine degli anni sessanta nessuno potesse più chiedere un passaggio alzando un pollice; chi sembra pensare “Drogati! Andate a lavorare.” E chi invece ti avrebbe dato volentieri un passaggio se non fosse stato pieno o non avesse dovuto girare.
Fastidio quando molti, senza prima conoscere le nostre abitudini, ci dicono che abbiamo sbagliato periodo perché il casino e le feste erano finite in agosto! Ma chi le vuole le feste? Sono venuto a posta in questo periodo per conoscere la gente vera che vive qua, non quella che si trasforma nell’euforia del momento.
Un misto di senzazioni che mi hanno dato nuove convinzioni su come voglio rapportarmi nei confronti degli altri.
Alla fine di questa esperienza ho avuto delle conferme e cioè che dove c’è più povertà e difficoltà ho trovato l’umiltà che mi piace; nel benessere ho trovato (a parte rari ed interessanti incontri) molta superficialità, imbroglio e spreco…mi sto stancando di certe abitudini che si spostano in quest’ultimo senso. Ho voglia di più sincerità e verità…ora forse ho capito meglio dove poterle trovare.
zufede
Volevo scrivere le impressioni che più mi sono rimaste; le situazioni, gli incontri, i luoghi visitati sono stati molti ed ora butto giù quello che più mi è rimasto impresso, che mi viene spontaneo scrivere, magari senza ordine ma in modo sincero:
…la Gente: tranquilla, assolutamente non invadente…seduta fuori dalle case, solitaria o a gruppi a parlare tanto, sempre; ho notato questa continua voglia di parlare quando si è in gruppo tra gente che si conosce, con te che non sei del posto no, non necessariamente; se vuoi devi chiedere altrimenti passi inosservato. Altri stanno seduti da soli a guardare senza fare niente, assolutamente niente se non respirare. I paesi tipici del posto sono i migliori, quelli turistici non ti lasciano niente se non le solite comodità e vizi che il turista turista vuole trovare…allora io non mi considero un turista, anzi questa parola proprio non mi piace, mi dà un senso di lontananza tra la persona ed il luogo che si va visitare.
Non sopporto il Turista e non sopporto chi fa del turismo un modo per fregare la gente…dico fregare perché in questi giorni in molti posti turistici la gente, con il sorriso o meno, mi ha fregato…pochi soldi di qua e di là che sommati per…fanno molti soldi.
Compassione e Vergogna per appartenere a questa specie di uomini che appena possono ti fregano o che vogliono fare più di quel che possono pur di guadagnare…risultato: servizio pessimo per te sfigato turista che tanto non ritornerai più (e che sarai rimpiazzato da altri che arrivano) e che intanto però te lo sei preso nel culo.
Gentilezza della gente umile che non perde un attimo per darti qualche consiglio.
Soddisfazione nell’incontrare persone come Jerry che ci ha raccolto per strada e ci ha portati in giro per la Sicilia dandoci la sua compagnia, la sua esperienza e la sua intelligente discrezionalità…insomma una PERSONA nel vero senso della parola, che pur troppo è una rarità trovare ma che , dal mio punto di vista, dovrebbe essere normale incontrare.
Rabbia nel sapere, dal racconto delle persone, che la mafia c’è ancora, ogni giorno anche se io per esempio non ne ho intuito minimamente la presenza.
Ancora Rabbia nel sentire che molte persone vanno “avanti” grazie a favori che le “persone potenti” fanno loro….inevitabile il collegamento mafia-politica.
Umiltà delle persone che ci davano un passaggio grazie ad una delle forme più dirette di collaborazione come è secondo me l’autostop.
Divertimento nel vedere l’espressione che le persone fanno nel vederti fare l’autostop: c’è chi fa finta di non vedere (i peggiori!); chi ti guarda come un deficiente perché sta succedendo una cosa che va al di là delle normali azioni quotidiane che è abituato a svolgere nell’arco della sua vita; chi sembra meravigliarsi perché pensava che dopo la fine degli anni sessanta nessuno potesse più chiedere un passaggio alzando un pollice; chi sembra pensare “Drogati! Andate a lavorare.” E chi invece ti avrebbe dato volentieri un passaggio se non fosse stato pieno o non avesse dovuto girare.
Fastidio quando molti, senza prima conoscere le nostre abitudini, ci dicono che abbiamo sbagliato periodo perché il casino e le feste erano finite in agosto! Ma chi le vuole le feste? Sono venuto a posta in questo periodo per conoscere la gente vera che vive qua, non quella che si trasforma nell’euforia del momento.
Un misto di senzazioni che mi hanno dato nuove convinzioni su come voglio rapportarmi nei confronti degli altri.
Alla fine di questa esperienza ho avuto delle conferme e cioè che dove c’è più povertà e difficoltà ho trovato l’umiltà che mi piace; nel benessere ho trovato (a parte rari ed interessanti incontri) molta superficialità, imbroglio e spreco…mi sto stancando di certe abitudini che si spostano in quest’ultimo senso. Ho voglia di più sincerità e verità…ora forse ho capito meglio dove poterle trovare.
zufede
martedì, settembre 20, 2005
nonsochesia
Mi trovo giorno x giorno a scontrarmi con la realtà sociale che mi si presente qui al lavoro, oserei dire che sono l’unico, eccetto qualcuno che inizia ora ad aprire gli occhi, che come dice l’amico ew..a è “capace di intendere e di volere”: eppure ho preso questo impegno, che è la cosa + coerente da fare, cioè quello di dire come la penso riguardo a varie tematiche a chiunque mi capita di fronte, al di là della carica che ricopre o cmq di chiccazzo sia! E non mi faccio mai sfuggire l’occasione, quando ho sotto le mani un articolo particolarmente interessante e comunque contestatore verso il sistema, di inviare il tutto via mail a tutti i colleghi e capi!il 50% delle persone non ribatte, il 40% mi offende, il 10% dimostra interesse! Poi ci sono i casi disperati….come quello che sto x elencarvi sotto. A seguito di una divertente storiella accusatoria nei confronti di Bush che ho inoltrato a tutti qui dove lavoro c’è chi, dopo avermi esortato a non toccargli il beneamato bush, mi ha risposto con queste testuali parole: (perdonate il dialetto)…
“Ara che sensa Bush i te gavaria za messo el burka, eora si che dopo te vedi ancora figa!!
SVEIATE! Ara che chii medioorientai ea i te fa el cueo se no tei bombardi, noi te fa fa pì vedare a gnocca, ma soeo Aeah!!!”
Vi lascio immaginare la risposta…. Ho cercato di essere non-violento e x niente volgare, anzi ho spiegato dettagliatamente le mie ragioni del xkè la pensavo in modo opposto alle politiche di bush senza reagire in modo impulsivo, dicendo che io non ho bisogno di svegliarmi e che anzi…mi sono svegliato da poco in verità e voglio rimanere tale x il resto della mia vita.
La sua risposta….
“Ma non ciapartea ..!! el sveiate el iera in tono schersoso! teo sè che te voio ben! E pò te sì l'unico che manda mail de discussion o provocassion e el xe un segno de inteigensa.
E pò te sè anca che mi sarìa un pochetto nasista..eora te me compatissi.“
Ecco qua…….
Ci tenevo a farvi capire che qui dove sono io la “lotta” è dura… ma sono convinto che si possa discutere anche con chi come in questo caso dimostra di non avere cervello.. o meglio di usarlo per altre cose!
Spero di non essere pesante con questi discorsi, ma ogni tanto mi sento solo e davvero avrei bisogno di qualcuno al mio fianco che la pensa come me..così mi sfogo qui dentro! Spero possa servire anche a questo il nonsochesia.
Ciao tosi
ste
“Ara che sensa Bush i te gavaria za messo el burka, eora si che dopo te vedi ancora figa!!
SVEIATE! Ara che chii medioorientai ea i te fa el cueo se no tei bombardi, noi te fa fa pì vedare a gnocca, ma soeo Aeah!!!”
Vi lascio immaginare la risposta…. Ho cercato di essere non-violento e x niente volgare, anzi ho spiegato dettagliatamente le mie ragioni del xkè la pensavo in modo opposto alle politiche di bush senza reagire in modo impulsivo, dicendo che io non ho bisogno di svegliarmi e che anzi…mi sono svegliato da poco in verità e voglio rimanere tale x il resto della mia vita.
La sua risposta….
“Ma non ciapartea ..!! el sveiate el iera in tono schersoso! teo sè che te voio ben! E pò te sì l'unico che manda mail de discussion o provocassion e el xe un segno de inteigensa.
E pò te sè anca che mi sarìa un pochetto nasista..eora te me compatissi.“
Ecco qua…….
Ci tenevo a farvi capire che qui dove sono io la “lotta” è dura… ma sono convinto che si possa discutere anche con chi come in questo caso dimostra di non avere cervello.. o meglio di usarlo per altre cose!
Spero di non essere pesante con questi discorsi, ma ogni tanto mi sento solo e davvero avrei bisogno di qualcuno al mio fianco che la pensa come me..così mi sfogo qui dentro! Spero possa servire anche a questo il nonsochesia.
Ciao tosi
ste
tecnologia TCPA
magari ne siete già a conoscenza, magare ne sapete già più di me.... io ho scoperto da poco questo nuovo progetto delle softwarehouse e non solo, per il CONTROLLO del libero scambio in rete che mette fine a qualsiasi forma di privacy, se così la vogliamo chiamare: il problema è ben più preoccupante e di seguito vi linko qualche sito interessante che informa in merito al problema:
http://xoomer.virgilio.it/aleko21/notcpa.html
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=4331&numero=999
http://www.no1984.org/
http://www.dataretentionisnosolution.com/index.php?lang=it
ste
http://xoomer.virgilio.it/aleko21/notcpa.html
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=4331&numero=999
http://www.no1984.org/
http://www.dataretentionisnosolution.com/index.php?lang=it
ste
giovedì, settembre 15, 2005
Pentagramma
Accanto a tubo catodico, vorrei proporre questa sezione. Le finalita` sono le stesse, cambia solo il sottostante: la musica.Un primo gruppo che vorrei segnalere sono gli Yo Yo Mundi. L`ho scoperto da poco. Ho ascoltato per ora solo un album che si intitola "54" (pubblicato agli inizi del 2004). L`album si ispira al romanzo "54" di Wu Ming. E` un album parlato dove si intrecciano canzoni e trame sonore. Lo stile ricorda Gaber anche se i contenuti sono prettamente storici. Ad un primo ascolto potrebbe sembrare noioso ma vi assicuro che con il tempo diventa veramente intrigante e affascinante. Le storie narrate si riferiscono all`Italia del `54, un Italia ancora in pieno dopoguerra dove la tv inizia a prendere piede e dove nei bar si parla parla parla...non solo del tempo.
mercoledì, settembre 14, 2005
L'angolo senile


Questa l'ho scattata a Victoria Station venerdi' scorso. Il vecchio e' perplesso. Sembra chiedersi il motivo per cui lui e' infermo ma il mondo corre.
zpl
oppure stava pensando al porno che si è visto la notte scorsa in tv o alla pizza con le patate fritte che non digerisce più da un pezzo..questo per dire che dall'apparerenza suppur comprensibile del volto non possiamo capire nulla più di quello che vediamo.
scusa se mi intrometto nel post originale era per non aprire un nuovo post.
la foto è un omaggio dalla terra sicula.
ew..a
lunedì, settembre 12, 2005
vacanze...
domattina partiamo per le vacanze una decina di giorni, il blog è nelle vostre "dita",
saluti.
ew..a
saluti.
ew..a
mercoledì, settembre 07, 2005
Lentamente muore
ultimamente è tornata alla ribalta, non so xkè...forse la moda, questa poesia di P. Neruda; non so se già l'avete letta o sentita da qualche parte, ma io ve la incollo di seguito.
ste
"Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ognigiorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi nonrischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero subianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di unosbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davantiall'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sullavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire unsogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire aiconsigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chinon ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamentechi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa igiorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi nonfa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando glichiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivorichiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto direspirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendidafelicità.
(P. Neruda)
ste
"Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ognigiorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi nonrischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero subianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di unosbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davantiall'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sullavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire unsogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire aiconsigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chinon ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamentechi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa igiorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi nonfa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando glichiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivorichiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto direspirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendidafelicità.
(P. Neruda)
venerdì, settembre 02, 2005
Tubo Catodico
Ieri ho visto un film intitolato "Cannibal Holocaust".
E` uno di quei film "proibiti" nel senso che la tv ha vietato la sua diffusione e alcune cineteche non ne tengono copia. Su internet l’unica versione completa e’ in inglese ma i dialoghi sono pochi e comprensibili.
L`anno di produzione e` il 1979, il regista e` italiano (Ruggero Deodato) e vi e` una quanto mai inconsueta partecipazione nel ruolo di attore di Luca Barbareschi.
La chiamo inconsueta perche un "attore" del genere di solito siamo abituati a vederlo in "Vacanze di Natale".
Barbareschi a parte, veniamo al film. La trama e` sermplice: un gruppo di reporter americani si smarrisce nella giungla amazzonica.
Si sospetta che siano stati vittime del cannibalismo praticato dalle tribu` locali.
Vengono in seguito ritrovati i filmati girati dalla troupe e cio` che si vede in quei filmati e` davvero inquietante.
Il film e` duro, crudo e violento. La trama e` semplice, le immagini molto esplicite.
Il motivo per cui lo voglio comunque segnalare e` l`enorme polverone di polemiche sollevato dalle sequenze in cui i protagonisti uccidono a sangue freddo degli animali.
C`e` una scena dove una tartaruga gigante viene squartata a colpi di macete, un cinghiale freddato a colpi di fucile (da Barbareschi), uno scoiattolo (?) squartato vivo.
Le scene sono purtroppo, rigorosamente vere e cio’ e’ ribadito anche dal regista a inizio film.
La motivazione addotta dal regista e’ “per rendere piu’ vera la storia”.
L’ignoranza non ha limiti.
zpl
E` uno di quei film "proibiti" nel senso che la tv ha vietato la sua diffusione e alcune cineteche non ne tengono copia. Su internet l’unica versione completa e’ in inglese ma i dialoghi sono pochi e comprensibili.
L`anno di produzione e` il 1979, il regista e` italiano (Ruggero Deodato) e vi e` una quanto mai inconsueta partecipazione nel ruolo di attore di Luca Barbareschi.
La chiamo inconsueta perche un "attore" del genere di solito siamo abituati a vederlo in "Vacanze di Natale".
Barbareschi a parte, veniamo al film. La trama e` sermplice: un gruppo di reporter americani si smarrisce nella giungla amazzonica.
Si sospetta che siano stati vittime del cannibalismo praticato dalle tribu` locali.
Vengono in seguito ritrovati i filmati girati dalla troupe e cio` che si vede in quei filmati e` davvero inquietante.
Il film e` duro, crudo e violento. La trama e` semplice, le immagini molto esplicite.
Il motivo per cui lo voglio comunque segnalare e` l`enorme polverone di polemiche sollevato dalle sequenze in cui i protagonisti uccidono a sangue freddo degli animali.
C`e` una scena dove una tartaruga gigante viene squartata a colpi di macete, un cinghiale freddato a colpi di fucile (da Barbareschi), uno scoiattolo (?) squartato vivo.
Le scene sono purtroppo, rigorosamente vere e cio’ e’ ribadito anche dal regista a inizio film.
La motivazione addotta dal regista e’ “per rendere piu’ vera la storia”.
L’ignoranza non ha limiti.
zpl
mercoledì, agosto 31, 2005
HARE KRISHNA
Domenica, insieme ad ew..a, ho passato il pomeriggio ad Albettone nella “fattoria” (forse non è il termine adatto) HARE KRISHNA.
Nella bella cornice di Alettone e con un sole splendente siamo entrati nella fattoria e, non appena la nostra auto ha varcato l’ingresso, il portone si è chiuso con forza dietro di noi. All’ interno della fattoria tutto era scuro, il sole non c’era più e di colpo ha cominciato a piovere.
Due persone strane ci hanno fatto scendere e, senza parlare, ci hanno indicato l’ingresso; volevamo scappare ma erano in troppi…non potevamo sbagliare, ERA UNA SETTA!! Volevano prenderci per ipnotizzarci e farci il lavaggio del cervello per farci diventare come loro; ho avuto anche il dubbio che volessero mangiarci per cena.
Alla fine mi sono svegliato ed era domenica mattina!
Quando si prova a cambiare visuale e si va in un ambiente nuovo si ha spesso delle fantasie strane, forse perché si perde ogni certezza…forse però più che fantasia la chiamerei ignoranza; perché quando si parla di una cosa senza conoscerla si è IGNORANTI…ed io lo sono stato spesso.
A parte questa stupida storia che mi sono inventato molte volte ho dei pre-giudizi nei confronti di persone o situazioni che non conosco. Penso sia normale potersi fare un’idea ma penso sia anche doveroso ricordarsi che quell’idea è frutto di una situazione a me sconosciuta; quindi fin che resta tale va tutto bene, se diventa un pre-giudizio o peggio un giudizio allora c’è qualcosa che non va.
Spero col tempo di imparare a non avere più pregiudizi.
Comunque è stata una bella esperienza; posso dire di essere entrato in un’atmosfera molto particolare ed unica per la mia esperienza. Unica perché non ero mai stato in un posto in cui tutti seguono particolari “riti”(si può dire?), dal saluto, al vestiario, alla preghiera…
Dopo aver parlato con un monaco (credo), che ci ha riassunto la storia di questa religione e ci ha parlato di Krishna (il dio che loro pregano), abbiamo passato il resto del pomeriggio con una ragazza dolcissima, Linda, che ci ha spiegato il suo punto di vista su molte cose e ha risposto alle molte domande che le abbiamo fatto riguardo le loro abitudini. Sono stati due incontri diversi; con il monaco era tutto così sacro, così distante dalle mie idee; con Linda invece ho visto un altro modo di vivere la stessa religione, più vicino al mio stile di vita. E’ stato strano, il giorno dopo, ripensare ai discorsi fatti su Dio, reincarnazione, fede…discorsi per me molto misteriosi e sui quali mi pongo, in certe occasioni, delle domande alle quali però non sempre credo sia necessario trovare una risposta…
zufede
Nella bella cornice di Alettone e con un sole splendente siamo entrati nella fattoria e, non appena la nostra auto ha varcato l’ingresso, il portone si è chiuso con forza dietro di noi. All’ interno della fattoria tutto era scuro, il sole non c’era più e di colpo ha cominciato a piovere.
Due persone strane ci hanno fatto scendere e, senza parlare, ci hanno indicato l’ingresso; volevamo scappare ma erano in troppi…non potevamo sbagliare, ERA UNA SETTA!! Volevano prenderci per ipnotizzarci e farci il lavaggio del cervello per farci diventare come loro; ho avuto anche il dubbio che volessero mangiarci per cena.
Alla fine mi sono svegliato ed era domenica mattina!
Quando si prova a cambiare visuale e si va in un ambiente nuovo si ha spesso delle fantasie strane, forse perché si perde ogni certezza…forse però più che fantasia la chiamerei ignoranza; perché quando si parla di una cosa senza conoscerla si è IGNORANTI…ed io lo sono stato spesso.
A parte questa stupida storia che mi sono inventato molte volte ho dei pre-giudizi nei confronti di persone o situazioni che non conosco. Penso sia normale potersi fare un’idea ma penso sia anche doveroso ricordarsi che quell’idea è frutto di una situazione a me sconosciuta; quindi fin che resta tale va tutto bene, se diventa un pre-giudizio o peggio un giudizio allora c’è qualcosa che non va.
Spero col tempo di imparare a non avere più pregiudizi.
Comunque è stata una bella esperienza; posso dire di essere entrato in un’atmosfera molto particolare ed unica per la mia esperienza. Unica perché non ero mai stato in un posto in cui tutti seguono particolari “riti”(si può dire?), dal saluto, al vestiario, alla preghiera…
Dopo aver parlato con un monaco (credo), che ci ha riassunto la storia di questa religione e ci ha parlato di Krishna (il dio che loro pregano), abbiamo passato il resto del pomeriggio con una ragazza dolcissima, Linda, che ci ha spiegato il suo punto di vista su molte cose e ha risposto alle molte domande che le abbiamo fatto riguardo le loro abitudini. Sono stati due incontri diversi; con il monaco era tutto così sacro, così distante dalle mie idee; con Linda invece ho visto un altro modo di vivere la stessa religione, più vicino al mio stile di vita. E’ stato strano, il giorno dopo, ripensare ai discorsi fatti su Dio, reincarnazione, fede…discorsi per me molto misteriosi e sui quali mi pongo, in certe occasioni, delle domande alle quali però non sempre credo sia necessario trovare una risposta…
zufede
martedì, agosto 30, 2005
lunedì, agosto 29, 2005
Infibulazione, flagello delle donne africane
vi riporto un articolo che ho letto di recente... riguarda una pratica diffusissima in africa e non solo sugli organi sessuali delle donne denominata infibulazione: non avevo mai letto nulla di preciso a riguardo ma su rai3 ho visto di recente un servizio e così mi sono un po' informato.... è una pratica antichissima legata a valori e principi fortissimi e ben radicati in determinata popolazioni! per quanto ciò sia vero e difficile da sradicare come usanza (in quanto tale...) mi girano abbastanza le balle a vedere questa ulteriore violenza nei confronti delle donne!!
vi riporto l'atricolo..... ho provato a trovare qualche petizione ecc, ma nulla! Almeno qui in italia è stata fatta da poco una legge che prevede la condanna e l'arresto a chi pratica l'infibulazione.
La paura della sessualità femminile è qualcosa di molto arcaico e arcaica è la pratica rituale dell’infibulazione, che in molte popolazioni africane rappresenta il fondamentale rito di passaggio all’età adulta per le donne. Si tratta di una castrazione rituale che simbolicamente esalta la verginità, e in pratica riduce il desiderio sessuale della donna e impedisce la masturbazione. Si tratta del taglio del clitoride, delle piccole labbra e della porzione superiore delle grandi labbra.La porzione inferiore delle grandi labbra viene suturata a ricoprire l’orifizio vaginale. Nella maggior parte dei casi viene praticata sulle bambine dai 2 agli 8 anni.
La prima notte di nozze la donna viene deinfibulata per consentire la penetrazione, e reinfibulata dopo ogni parto per ripristinare la situazione prematrimoniale. Durante il processo di guarigione viene inserita nella vagina una scheggia di legno per poter permettere il passaggio dell’urina e del sangue mestruale. A seconda dei diversi costumi, la ferita viene cucita con un filo di seta o con delle spine d’acacia.Per aiutare la guarigione vengono arse sotto la ragazza delle erbe aromatiche tradizionali o della linfa essiccata.
Secondo l’Unicef le donne immigrate nei paesi occidentali infibulate sono almeno 40 mila. Si calcola che siano 20 mila le bambine a rischio in Italia, la maggior parte delle quali vengono portate dai genitori nei paesi d’origine o in strutture pubbliche in Siria e in Kenya per essere infibulate in modo da trovare marito. La donna viene considerata infatti più “pura” se infibulata, soprattutto in paesi di religione musulmana, anche se non c’è alcun riferimento a questo né nel Corano né nella sharia, la legge coranica.
L’Africa e l’infibulazioneSono 26 i Paesi africani dove, con modalità diverse, si pratica la mutilazione dei genitali femminili. La Somalia ha il triste primato della cosiddetta “infibulazione faraonica" (la più devastante) dove si calcola che il 98% delle donne sia mutilata. Ma anche in Egitto, Sudan settentrionale, Nigeria, Mali, Kenya la pratica, sotto diverse forme, è molto diffusa. La circoncisione femminile, anche in forme più lievi, viene praticata dalle popolazioni musulmane dell’Indonesia, India, Malesia, in alcune zone del Pakistan, nonché in Oman, Yemen e negli Emirati Arabi.
Il Protocollo di Maputo La 49esima sessione della Commissione Onu sulla condizione delle donne, riunita al Cairo in questi giorni, si batte per il raggiungimento delle 15 ratifiche necessarie affinché entri in vigore il Protocollo di Maputo sui diritti delle donne africane, adottato dall’Unione Africana nel 2003, il cui articolo 5 proibisce e sanziona tutte le forme di mutilazione dei genitali femminili.
Attualmente sono dieci i paesi africani ad averlo ratificato, ultimo il piccolo stato di Gibuti.
L’«infibulazione soft» In Italia ha fatto molto discutere, la proposta del dottor Omar Abdulkadir, ginecologo che gestisce il Centro contro le mutilazioni sessuali femminili presso l’ospedale fiorentino di Careggi. Il dottore, che ha sette sorelle tutte infibulate da sempre si batte contro questa pratica molto sentita in Somalia, proponeva una “puntura di spillo”, una feritina simbolica che mimasse la castrazione mantenendo il rito. Questa proposta, chiamata “infibulazione soft”, ha incontrato la netta ostilità della sezione italiana di Amnesty international ed è stata poi proibita in Italia. Daniela Carboni, di Amnesty, spiega: «Sono le stesse donne che si battono nei loro paesi conro questa pratica a chiederci di non concedere nessuna apertura o deroga al principio dell’integrità del corpo femminile proprio per sradicare questa tradizione millenaria».
ste
vi riporto l'atricolo..... ho provato a trovare qualche petizione ecc, ma nulla! Almeno qui in italia è stata fatta da poco una legge che prevede la condanna e l'arresto a chi pratica l'infibulazione.
La paura della sessualità femminile è qualcosa di molto arcaico e arcaica è la pratica rituale dell’infibulazione, che in molte popolazioni africane rappresenta il fondamentale rito di passaggio all’età adulta per le donne. Si tratta di una castrazione rituale che simbolicamente esalta la verginità, e in pratica riduce il desiderio sessuale della donna e impedisce la masturbazione. Si tratta del taglio del clitoride, delle piccole labbra e della porzione superiore delle grandi labbra.La porzione inferiore delle grandi labbra viene suturata a ricoprire l’orifizio vaginale. Nella maggior parte dei casi viene praticata sulle bambine dai 2 agli 8 anni.
La prima notte di nozze la donna viene deinfibulata per consentire la penetrazione, e reinfibulata dopo ogni parto per ripristinare la situazione prematrimoniale. Durante il processo di guarigione viene inserita nella vagina una scheggia di legno per poter permettere il passaggio dell’urina e del sangue mestruale. A seconda dei diversi costumi, la ferita viene cucita con un filo di seta o con delle spine d’acacia.Per aiutare la guarigione vengono arse sotto la ragazza delle erbe aromatiche tradizionali o della linfa essiccata.
Secondo l’Unicef le donne immigrate nei paesi occidentali infibulate sono almeno 40 mila. Si calcola che siano 20 mila le bambine a rischio in Italia, la maggior parte delle quali vengono portate dai genitori nei paesi d’origine o in strutture pubbliche in Siria e in Kenya per essere infibulate in modo da trovare marito. La donna viene considerata infatti più “pura” se infibulata, soprattutto in paesi di religione musulmana, anche se non c’è alcun riferimento a questo né nel Corano né nella sharia, la legge coranica.
L’Africa e l’infibulazioneSono 26 i Paesi africani dove, con modalità diverse, si pratica la mutilazione dei genitali femminili. La Somalia ha il triste primato della cosiddetta “infibulazione faraonica" (la più devastante) dove si calcola che il 98% delle donne sia mutilata. Ma anche in Egitto, Sudan settentrionale, Nigeria, Mali, Kenya la pratica, sotto diverse forme, è molto diffusa. La circoncisione femminile, anche in forme più lievi, viene praticata dalle popolazioni musulmane dell’Indonesia, India, Malesia, in alcune zone del Pakistan, nonché in Oman, Yemen e negli Emirati Arabi.
Il Protocollo di Maputo La 49esima sessione della Commissione Onu sulla condizione delle donne, riunita al Cairo in questi giorni, si batte per il raggiungimento delle 15 ratifiche necessarie affinché entri in vigore il Protocollo di Maputo sui diritti delle donne africane, adottato dall’Unione Africana nel 2003, il cui articolo 5 proibisce e sanziona tutte le forme di mutilazione dei genitali femminili.
Attualmente sono dieci i paesi africani ad averlo ratificato, ultimo il piccolo stato di Gibuti.
L’«infibulazione soft» In Italia ha fatto molto discutere, la proposta del dottor Omar Abdulkadir, ginecologo che gestisce il Centro contro le mutilazioni sessuali femminili presso l’ospedale fiorentino di Careggi. Il dottore, che ha sette sorelle tutte infibulate da sempre si batte contro questa pratica molto sentita in Somalia, proponeva una “puntura di spillo”, una feritina simbolica che mimasse la castrazione mantenendo il rito. Questa proposta, chiamata “infibulazione soft”, ha incontrato la netta ostilità della sezione italiana di Amnesty international ed è stata poi proibita in Italia. Daniela Carboni, di Amnesty, spiega: «Sono le stesse donne che si battono nei loro paesi conro questa pratica a chiederci di non concedere nessuna apertura o deroga al principio dell’integrità del corpo femminile proprio per sradicare questa tradizione millenaria».
ste
sabato, agosto 27, 2005
COOPERAZIONE
L’idea è quella di creare uno “spazio”in cui sia possibile chiedere e ricevere aiuto, informazioni e consigli.
Uno spazio appunto dove ognuno può offrire le proprie competenze e partecipazione per aiutare qualcun’ altro.
Lo scopo è quello di offrire gratuitamente le proprie capacità e/o disponibilità per il semplice fatto di aver voglia di farlo, senza aspettarsi per forza qualcosa in cambio.
E’ bello, penso, poter sapere che c’è un punto di riferimento dove poter chiedere e dove guardare se qualcuno ha bisogno di qualcosa.
Mi è capitato qualche giorno fa di soccorrere un gatto che stava male e ovviamente sono andato incontro a grosse spese per la prestazione del veterinario. Pensavo a quanto bello sarebbe stato trovare una persona (in questo caso un veterinario magari) che si offrisse di aiutarmi volontariamente, non per i soldi, ma per il semplice fatto di aver a cuore le sorti di quel gatto…per questo ho pensato di creare un “luogo” in cui uno sà che può chiedere e sà che c’è qualcun’ altro che va a guardare con la voglia di aiutare a risolvere il problema, nel limite delle proprie possibilità, nel modo più conveniente per tutti…PER TUTTI, ecco la cosa strana…non solo per chi chiede.
Il bello è che nessuno deve dare preventivamente la disponibilità, essere sempre reperibile, essere costretto ad intervenire o iscriversi a qualcosa ecc; l’unica cosa che c’è da fare è sapere che c’è questo punto di riferimento dove poter guardare...poi se uno può allora interviene.
Uno può esporre il suo problema e può non aver risposte come averne 10, a seconda di quanti entrano in questo “spazio” ( che non è tutto il blog ma solo la voce COOPERAZIONE) e di quanti hanno la possibilità di intervenire.
Se conosciamo persone con una certa competenza (veterinari, dottori, elettricisti, impiegati comunali, cuochi, sindaci, pizzaioli, filosofi, professori, falegnami e chi più ne ha più ne metta…) o disponibilità perché non dargli questo indirizzo come riferimento?
Sarebbe bello allargare un po’ il cerchio di partecipanti e quindi le possibilità.
Ci vuole gente però che metta da parte il profitto personale e che intenda come ricompensa il piacere di offrire un po’ di sé per qualcun altro nel modo più vero, secondo me, cioè quello della gratuità.
In giro si trova poca gente che faccia qualcosa per “niente”….beh, mi son rotto un pò le palle; creiamocela noi questa possibilità di scambio; non costa veramente niente se vogliamo.
Il blog continuerà ad andare come è sempre andato; per creare questa rete di “aiuti” basta entrare nel blog (www.nonsochesia.blogspot.com), fare riferimento a questo post (COOPERAZIONE) e scrivere nei commenti.
Forse è una di quelle idee utopistiche che però non costa niente, per essere attuata, se non la voglia di interessarsi.
Cosa ne pensate?
Uno spazio appunto dove ognuno può offrire le proprie competenze e partecipazione per aiutare qualcun’ altro.
Lo scopo è quello di offrire gratuitamente le proprie capacità e/o disponibilità per il semplice fatto di aver voglia di farlo, senza aspettarsi per forza qualcosa in cambio.
E’ bello, penso, poter sapere che c’è un punto di riferimento dove poter chiedere e dove guardare se qualcuno ha bisogno di qualcosa.
Mi è capitato qualche giorno fa di soccorrere un gatto che stava male e ovviamente sono andato incontro a grosse spese per la prestazione del veterinario. Pensavo a quanto bello sarebbe stato trovare una persona (in questo caso un veterinario magari) che si offrisse di aiutarmi volontariamente, non per i soldi, ma per il semplice fatto di aver a cuore le sorti di quel gatto…per questo ho pensato di creare un “luogo” in cui uno sà che può chiedere e sà che c’è qualcun’ altro che va a guardare con la voglia di aiutare a risolvere il problema, nel limite delle proprie possibilità, nel modo più conveniente per tutti…PER TUTTI, ecco la cosa strana…non solo per chi chiede.
Il bello è che nessuno deve dare preventivamente la disponibilità, essere sempre reperibile, essere costretto ad intervenire o iscriversi a qualcosa ecc; l’unica cosa che c’è da fare è sapere che c’è questo punto di riferimento dove poter guardare...poi se uno può allora interviene.
Uno può esporre il suo problema e può non aver risposte come averne 10, a seconda di quanti entrano in questo “spazio” ( che non è tutto il blog ma solo la voce COOPERAZIONE) e di quanti hanno la possibilità di intervenire.
Se conosciamo persone con una certa competenza (veterinari, dottori, elettricisti, impiegati comunali, cuochi, sindaci, pizzaioli, filosofi, professori, falegnami e chi più ne ha più ne metta…) o disponibilità perché non dargli questo indirizzo come riferimento?
Sarebbe bello allargare un po’ il cerchio di partecipanti e quindi le possibilità.
Ci vuole gente però che metta da parte il profitto personale e che intenda come ricompensa il piacere di offrire un po’ di sé per qualcun altro nel modo più vero, secondo me, cioè quello della gratuità.
In giro si trova poca gente che faccia qualcosa per “niente”….beh, mi son rotto un pò le palle; creiamocela noi questa possibilità di scambio; non costa veramente niente se vogliamo.
Il blog continuerà ad andare come è sempre andato; per creare questa rete di “aiuti” basta entrare nel blog (www.nonsochesia.blogspot.com), fare riferimento a questo post (COOPERAZIONE) e scrivere nei commenti.
Forse è una di quelle idee utopistiche che però non costa niente, per essere attuata, se non la voglia di interessarsi.
Cosa ne pensate?
venerdì, agosto 26, 2005
articolo di massimo fini da "la padania" del 25/8
http://www.lapadania.com/PadaniaOnLine/Articolo.aspx?pDesc=45841,1,1
martedì, agosto 23, 2005
L'angolo senile
Ultimamente mi e' "scattata" la voglia di fotografare persona anziane. Secondo me le foto dei vecchi mostrano in tutta la loro apparente banalita' quello che saremo. Ogniqualvolta vedo un vecchio provo un po' di imbarazzo/soggezione perche' sono cosciente che ogni mio pensiero, ogni mia idea, ogni mia parola, bene o male lui li ha gia' sentiti. I vecchi hanno visto e sentito tutto, noi giovani spesso li crediamo rincitrulliti ma loro in realta' sanno molto piu' di noi. I vecchi sembrano scandalizzati ma in realta' ci compiacciono, i vecchi sembrano lenti ma in realta' rallentano volutamente, i vecchi sembrano lontani da noi ma in realta' diventeremo uguali a loro.
zpl

Londra - Liverpool Street Station - 2 ore fa
Della foto qui sotto mi piacciono due cose. La prima e' il contrasto fra giovani e vecchi. I giovani telefonano, il vecchio guarda per terra. La seconda e' che il vecchio somiglia a Sharon, stessa stazza, stessi capelli, forse problemi diversi.
zpl

Londra - Liverpool Street Station - 2 ore fa
Della foto qui sotto mi piacciono due cose. La prima e' il contrasto fra giovani e vecchi. I giovani telefonano, il vecchio guarda per terra. La seconda e' che il vecchio somiglia a Sharon, stessa stazza, stessi capelli, forse problemi diversi.

domenica, agosto 14, 2005
Gandhi dice
Trascrivo queste parole di Gandhi: (le parole fra parentesi le ho aggiunte io)
“La Verità mi è infinitamente più cara dell’appellativo mi mahatma (letteralmente: grande anima; appellativo dato in genere ai santi. Negli ultimi anni in India Gandhi fu comunemente chiamato Mahatma), che è solo un peso. La consapevolezza dei mie limiti e della mia nullità mi ha salvato finora dalla tirannia di questo appellativo. Sono dolorosamente conscio del fatto che il mio desiderio di seguitare a vivere nel corpo mi coinvolge in himsa (violenza) continua, e perciò sto diventando sempre più indifferente a questo mio corpo fisico.
Per esempio, so che con l’atto di respirare distruggo innumerevoli germi invisibili che fluttuano nell’aria. Ma non cesso di respirare. Il consumo di verdure implica himsa (violenza), ma non posso rinunciarvi. Ancora, vi è himsa nell’uso di antisettici, ma non posso giungere ad abolire l’uso di disinfettanti, quali il petrolio, per liberarmi dal flagello della zanzara (riferendosi alle malattie che può comportare, come la malaria ecc.) e simili cose. Permetto che nell’ ashram (eremo; un luogo tranquillo, dove persone aventi ideali comuni conducono una vita comunitaria e seguono una particolare disciplina. Il luogo dove Gandhi risiedette con i suoi collaboratori e discepoli era chiamato ashram) si uccidano i serpenti quando è impossibile prenderli e metterli in condizione di non nuocere. Tollero perfino l’uso del bastone per spingere i buoi nell’ashram.
Così non ha mai fine l’himsa che direttamente o indirettamente commetto. E ora mi trovo di fronte al problema delle scimmie. Si rassicuri il lettore che non ho alcuna fretta di fare il passo estremo di ucciderle. In verità, non sono affatto sicuro che alla fine sarei capace di decidermi a ucciderle. Ma non posso promettere che non ucciderò mai le scimmie, se esse possono distruggere tutto il raccolto dell’ashram. Se in conseguenza di questa mia confessione gli amici preferiscono abbandonarmi dandomi per perduto, ne sarei dispiaciuto, ma nulla mi indurrà a cercare di nascondere le mie imperfezioni nella pratica dell’ ahimsa (non-violenza; propriamente la pratica dell’amore). Tutto quello che rivendico a me stesso è che incessantemente mi sforzo di comprendere le implicazioni di grandi ideali, quali l’ahimsa, e di praticarli nel pensiero, nella parola e nell’azione, e questo non senza un certo successo, penso. Ma so che devo percorrere ancora un lungo cammino in questa direzione.”
Secondo me abbiamo una visione troppo grande delle cose….nel senso che ci fa pena una balena se soffre, un orso…ma gli animali piccoli non li consideriamo alla nostra portata…uccidere un cane è un gesto orribile, uccidere una mosca no, qualcuno sa spiegarmi quale è la differenza tra i due? Forse che il cane ci da più soddisfazione? Beh, allora se è per questo io dovrei schiacciare 9 persone su 10. Ragioniamo solo dalla nostra visione, non riusciamo a pensare che esista un’altra visuale diversa dalla nostra, appunto più piccola che coinvolga gli altri esseri che popolano questa terra…ma questo è uno dei tanti difetti dell’uomo e cioè , a mio avviso, che ragioniamo sempre in termini di convenienza ponendo l’uomo non solo al centro di tutto ma ponendo tutto il resto al suo servizio; mi sembra un ragionamento un pò troppo conveniente e facile visto che nessuno, all’infuori di altri esseri umani, ci può dire qualcosa; i conti non mi tornano su questa visione delle cose non so…..se qualcuno riesce a farmi notare dove sbaglio a collegare le cose che ho detto magari modificherò il mio punto di vista.
zufede
“La Verità mi è infinitamente più cara dell’appellativo mi mahatma (letteralmente: grande anima; appellativo dato in genere ai santi. Negli ultimi anni in India Gandhi fu comunemente chiamato Mahatma), che è solo un peso. La consapevolezza dei mie limiti e della mia nullità mi ha salvato finora dalla tirannia di questo appellativo. Sono dolorosamente conscio del fatto che il mio desiderio di seguitare a vivere nel corpo mi coinvolge in himsa (violenza) continua, e perciò sto diventando sempre più indifferente a questo mio corpo fisico.
Per esempio, so che con l’atto di respirare distruggo innumerevoli germi invisibili che fluttuano nell’aria. Ma non cesso di respirare. Il consumo di verdure implica himsa (violenza), ma non posso rinunciarvi. Ancora, vi è himsa nell’uso di antisettici, ma non posso giungere ad abolire l’uso di disinfettanti, quali il petrolio, per liberarmi dal flagello della zanzara (riferendosi alle malattie che può comportare, come la malaria ecc.) e simili cose. Permetto che nell’ ashram (eremo; un luogo tranquillo, dove persone aventi ideali comuni conducono una vita comunitaria e seguono una particolare disciplina. Il luogo dove Gandhi risiedette con i suoi collaboratori e discepoli era chiamato ashram) si uccidano i serpenti quando è impossibile prenderli e metterli in condizione di non nuocere. Tollero perfino l’uso del bastone per spingere i buoi nell’ashram.
Così non ha mai fine l’himsa che direttamente o indirettamente commetto. E ora mi trovo di fronte al problema delle scimmie. Si rassicuri il lettore che non ho alcuna fretta di fare il passo estremo di ucciderle. In verità, non sono affatto sicuro che alla fine sarei capace di decidermi a ucciderle. Ma non posso promettere che non ucciderò mai le scimmie, se esse possono distruggere tutto il raccolto dell’ashram. Se in conseguenza di questa mia confessione gli amici preferiscono abbandonarmi dandomi per perduto, ne sarei dispiaciuto, ma nulla mi indurrà a cercare di nascondere le mie imperfezioni nella pratica dell’ ahimsa (non-violenza; propriamente la pratica dell’amore). Tutto quello che rivendico a me stesso è che incessantemente mi sforzo di comprendere le implicazioni di grandi ideali, quali l’ahimsa, e di praticarli nel pensiero, nella parola e nell’azione, e questo non senza un certo successo, penso. Ma so che devo percorrere ancora un lungo cammino in questa direzione.”
Secondo me abbiamo una visione troppo grande delle cose….nel senso che ci fa pena una balena se soffre, un orso…ma gli animali piccoli non li consideriamo alla nostra portata…uccidere un cane è un gesto orribile, uccidere una mosca no, qualcuno sa spiegarmi quale è la differenza tra i due? Forse che il cane ci da più soddisfazione? Beh, allora se è per questo io dovrei schiacciare 9 persone su 10. Ragioniamo solo dalla nostra visione, non riusciamo a pensare che esista un’altra visuale diversa dalla nostra, appunto più piccola che coinvolga gli altri esseri che popolano questa terra…ma questo è uno dei tanti difetti dell’uomo e cioè , a mio avviso, che ragioniamo sempre in termini di convenienza ponendo l’uomo non solo al centro di tutto ma ponendo tutto il resto al suo servizio; mi sembra un ragionamento un pò troppo conveniente e facile visto che nessuno, all’infuori di altri esseri umani, ci può dire qualcosa; i conti non mi tornano su questa visione delle cose non so…..se qualcuno riesce a farmi notare dove sbaglio a collegare le cose che ho detto magari modificherò il mio punto di vista.
zufede
sabato, agosto 06, 2005
CANZONE
Questa mattina ho ascoltato una canzone di Gaber che mi ha molto colpito e che mi ha fatto vanir voglia di cercare di capire fino in fondo quello che il cantante voleva esprimere...ovviamente io l'avrò intesa dal mio punto di vista che può essere simile o meno da quello che realmente voleva esprimere Gaber...quindi quando si dice a qualcuno "ascolta questa canzone" non si può pretendere di condividere esattamente le proprie senzazioni perchè una canzone, credo, come qualsiasi discorso è una cosa personale che va codificata in maniera diversa anche se le parole sono uguali per tutti; volevo condividere queste belle parole senza la pretesa che una abbia la mia stessa voglia di approfondirne il senso..il bello però è che ognuno probabilmente la giudicherà in maniera diversa, ogniuno può sentirsi chiamato in causa o sentirsi fuori dal discorso;credo comunque che come tutte le cose "forti" può dare uno spunto per riflettere, anche se è "solamente" una canzone piuttosto che un discorso del papa in mondo visione.
"Una nuova coscienza"
di Gaber - Luporini
1996 © P. A.
Io come uomoio vedo il mondocome un deserto di antiche rovine.Io vedo un uomoche tocca il fondo ma forse al peggio non c'è mai una fine.Nel frattempo la vita non si arrende e la gente si dà un gran da fare tanti impegni tante storiecon l'inutile idea di colmarela mancanzadi una nuova coscienzadi una vera coscienza.
[parlato] È come se dovessimo riempire un vuoto profondo. E allora ci mettiamo dentro: rimasugli di cattolicesimo, pezzetti di sociale, brandelli di antichi ideali, un po' di antirazzismo, e qualche alberello qua e là.
La decadenzache viviamoè un malessereche ci prende pian piano.È una specie di assenza che prevede una sosta obbligataè la vita che meditama si è come assopita.Siamo vivimalgrado la nostra apparenzacome uomini al minimo storico di coscienza.
[parlato] È come se la vecchia morale non ci bastasse più. In compenso se ne sta diffondendo una nuova che consiste nel prendere in considerazione più che altro i doveri degli altri... verso di noi. Sembrerà strano ma sta diventando fortemente morale tutto ciò che ci conviene.Praticamente un affare.
La decadenzache subiamoè uno scivoloche va giù piano piano.È una nuova esperienzache ti toglie qualsiasi entusiasmo e alla lunga modifica il tuo metabolismo. Siam lì fermi malgrado la grave emergenzacome uomini al minimo storico di coscienza.
[parlato] E pensare che basterebbe pochissimo. Basterebbe spostare a stacco la nostra angolazione visiva. Guardare le cose come fosse la prima volta. Lasciare fuori campo tutto il conformismo di cui è permeata la nostra esistenza. Dubitare delle risposte già pronte. Dubitare dei nostri pensieri fermi, sicuri, inamovibili. Dubitare delle nostre convinzioni presuntuose e saccenti. Basterebbe smettere di sentirsi sempre delle brave persone. Smettere di sentirsi vittime delle madri, dei padri, dei figli. Smascherare, smascherare tutto: smascherare l’amore, il riso, il pianto, il cuore, il cervello. Smascherare la nostra falsa coscienza individuale.Subito. Qui e ora.Sì, basterebbe pochissimo. Non è poi così difficile. Basterebbe smettere di piagnucolare, criticare, fare il tifo e leggere i giornali. Essere certi solo di ciò che noi viviamo direttamente. Rendersi conto che anche l’uomo più mediocre può diventare geniale se guarda il mondo con i suoi occhi. Basterebbe smascherare qualsiasi falsa partecipazione. Smettere di credere che l’unico obiettivo sia il miglioramento delle nostre condizioni economiche perché la vera posta in gioco... è la nostra vita. Basterebbe smettere di sentirsi vittime del denaro, del lavoro, del destino e persino del potere, perché anche i cattivi governi sono la conseguenza naturale della stupidità degli uomini. Basterebbe rifiutare, rifiutare la libertà di calpestare gli altri, ma anche la finta uguaglianza. Smascherare la nostra bontà isterica. Smascherare la nostra falsa coscienza sociale.Subito. Qui e ora.Basterebbe pochissimo. Basterebbe capire che un uomo non può essere veramente vitale se non si sente parte di qualcosa. Basterebbe abbandonare il nostro smisurato bisogno di affermazione, abbandonare anche il nostro appassionato pessimismo e trovare finalmente l’audacia di frequentare il futuro con gioia.Perché la spinta utopistica non è mai accorata o piangente. La spinta utopistica non ha memoria e non si cura di dolorose attese.La spinta utopistica è subito. Qui e ora.
Io come uomoio vedo il mondocome un deserto di antiche rovine.Io vedo un uomoche tocca il fondo ma forse al peggio non c'è mai una fine.Perché non c'è nessuno che dia un senso alle cose più semplici e vere alla vita di ogni giornoall'urgenza di un uomo migliore.Io vedo un uomosolo e smarrito come accecato da false paure.Ma la vita non muore per le bombe per la plastica o le acque del maree le ansie un po' inventate son pretesti per non affrontare la mancanza di una vera coscienzache è la sola ragione della fine di qualsiasi civiltà.
"Una nuova coscienza"
di Gaber - Luporini
1996 © P. A.
Io come uomoio vedo il mondocome un deserto di antiche rovine.Io vedo un uomoche tocca il fondo ma forse al peggio non c'è mai una fine.Nel frattempo la vita non si arrende e la gente si dà un gran da fare tanti impegni tante storiecon l'inutile idea di colmarela mancanzadi una nuova coscienzadi una vera coscienza.
[parlato] È come se dovessimo riempire un vuoto profondo. E allora ci mettiamo dentro: rimasugli di cattolicesimo, pezzetti di sociale, brandelli di antichi ideali, un po' di antirazzismo, e qualche alberello qua e là.
La decadenzache viviamoè un malessereche ci prende pian piano.È una specie di assenza che prevede una sosta obbligataè la vita che meditama si è come assopita.Siamo vivimalgrado la nostra apparenzacome uomini al minimo storico di coscienza.
[parlato] È come se la vecchia morale non ci bastasse più. In compenso se ne sta diffondendo una nuova che consiste nel prendere in considerazione più che altro i doveri degli altri... verso di noi. Sembrerà strano ma sta diventando fortemente morale tutto ciò che ci conviene.Praticamente un affare.
La decadenzache subiamoè uno scivoloche va giù piano piano.È una nuova esperienzache ti toglie qualsiasi entusiasmo e alla lunga modifica il tuo metabolismo. Siam lì fermi malgrado la grave emergenzacome uomini al minimo storico di coscienza.
[parlato] E pensare che basterebbe pochissimo. Basterebbe spostare a stacco la nostra angolazione visiva. Guardare le cose come fosse la prima volta. Lasciare fuori campo tutto il conformismo di cui è permeata la nostra esistenza. Dubitare delle risposte già pronte. Dubitare dei nostri pensieri fermi, sicuri, inamovibili. Dubitare delle nostre convinzioni presuntuose e saccenti. Basterebbe smettere di sentirsi sempre delle brave persone. Smettere di sentirsi vittime delle madri, dei padri, dei figli. Smascherare, smascherare tutto: smascherare l’amore, il riso, il pianto, il cuore, il cervello. Smascherare la nostra falsa coscienza individuale.Subito. Qui e ora.Sì, basterebbe pochissimo. Non è poi così difficile. Basterebbe smettere di piagnucolare, criticare, fare il tifo e leggere i giornali. Essere certi solo di ciò che noi viviamo direttamente. Rendersi conto che anche l’uomo più mediocre può diventare geniale se guarda il mondo con i suoi occhi. Basterebbe smascherare qualsiasi falsa partecipazione. Smettere di credere che l’unico obiettivo sia il miglioramento delle nostre condizioni economiche perché la vera posta in gioco... è la nostra vita. Basterebbe smettere di sentirsi vittime del denaro, del lavoro, del destino e persino del potere, perché anche i cattivi governi sono la conseguenza naturale della stupidità degli uomini. Basterebbe rifiutare, rifiutare la libertà di calpestare gli altri, ma anche la finta uguaglianza. Smascherare la nostra bontà isterica. Smascherare la nostra falsa coscienza sociale.Subito. Qui e ora.Basterebbe pochissimo. Basterebbe capire che un uomo non può essere veramente vitale se non si sente parte di qualcosa. Basterebbe abbandonare il nostro smisurato bisogno di affermazione, abbandonare anche il nostro appassionato pessimismo e trovare finalmente l’audacia di frequentare il futuro con gioia.Perché la spinta utopistica non è mai accorata o piangente. La spinta utopistica non ha memoria e non si cura di dolorose attese.La spinta utopistica è subito. Qui e ora.
Io come uomoio vedo il mondocome un deserto di antiche rovine.Io vedo un uomoche tocca il fondo ma forse al peggio non c'è mai una fine.Perché non c'è nessuno che dia un senso alle cose più semplici e vere alla vita di ogni giornoall'urgenza di un uomo migliore.Io vedo un uomosolo e smarrito come accecato da false paure.Ma la vita non muore per le bombe per la plastica o le acque del maree le ansie un po' inventate son pretesti per non affrontare la mancanza di una vera coscienzache è la sola ragione della fine di qualsiasi civiltà.
venerdì, luglio 15, 2005
HO VINTO UNA MEDAGLIA
Ciao, scrivo da Sestola dove sto lavorando in un centro sportivo di tennis...come tale ovviamente si praticano molti sport e si tende a fare molti tornei non solo di tennis. Gli altri anni si tendeva a darte importanza alle premiazioni, a fare una cerimonia più o meno seria in cui si premiavano i vincitori dei vari torneii...quest'anno un po alla volta, insieme al direttore del centro, stiamo cercando di eliminare questo mito della medaglia, della vittoria e stiamo cercando di puntare tutto sul divertimento per i ragazzi senza tanti vinti ne vincitori...affrontando tutto con molta semplicità e informalità. D'altra parte durante le lezioni di Tennis i ragazzi devono seguire regole precise e comportamenti limitati: mettersi in linea, avere la racchetta al petto mentre il "maestro" parla...avere le spalle serrate e non calpestare la linea, guai...avere i vestiti in ordine ecc.
Mi chiedo se tutta questa formalità, competizione, ricerca di avere questa cazzo di medaglia sia giusto omeno..sono arrivato alla conclusione che il rapporto più bello con un ragazzo si instaura con la semplicità e con la collaborazione...senza far notare differenze tra chi ha vinto e chi ha perso...insomma di medeglie, di vittorie, di sperare che vinca uno al posto di un altro mi son proprio rotto il cazzo...non sopporto più le competizioni e non ho più quell'ammirazione che magari potevo avere per un campione sportivo. Il vero campione per me è quello che mi rispetta e sa rispettare...metto da parte le medagli, le coppe e i trofei; è un po triste vedere gente adulta che insegue una coppa...lascioa chiunque tutte le medaglie in palio, li lascio scannarsi per VINCERLA. Speriamo di aver lasciato qualcosa a questi bambini, di certo ci abbiamo provato e forse più che a loro è servito a me per rendere più forti certe mie idee. un saluto a ew..a che di questi pensieri ne sa parecchio e che sparge insegnamenti col suo modo di vedere le cose.
zufede
Mi chiedo se tutta questa formalità, competizione, ricerca di avere questa cazzo di medaglia sia giusto omeno..sono arrivato alla conclusione che il rapporto più bello con un ragazzo si instaura con la semplicità e con la collaborazione...senza far notare differenze tra chi ha vinto e chi ha perso...insomma di medeglie, di vittorie, di sperare che vinca uno al posto di un altro mi son proprio rotto il cazzo...non sopporto più le competizioni e non ho più quell'ammirazione che magari potevo avere per un campione sportivo. Il vero campione per me è quello che mi rispetta e sa rispettare...metto da parte le medagli, le coppe e i trofei; è un po triste vedere gente adulta che insegue una coppa...lascioa chiunque tutte le medaglie in palio, li lascio scannarsi per VINCERLA. Speriamo di aver lasciato qualcosa a questi bambini, di certo ci abbiamo provato e forse più che a loro è servito a me per rendere più forti certe mie idee. un saluto a ew..a che di questi pensieri ne sa parecchio e che sparge insegnamenti col suo modo di vedere le cose.
zufede
mercoledì, luglio 13, 2005
report londra 7-11 luglio '05



..giovedì mattina stavo al supermercato, mentre comperavo dei croccantini per i miei cani, dalla radio sento una voce che dice
: le borse di tutta europa stanno crollando dopo ..e non ho più capito nulla perchè c'era gente che parlava. appena rientrato a casa accendo la tv e su rai 3 capisco cosa è accaduto, ci sono state varie esplosioni nella metropolitana
di londra, dicono sia un attentato degli islamici, continuano ad arrivare notizie sul numero dei morti che di ora in ora
aumenta e ovviamente anche a casa mia si allertano perchè alle 22.00 ho il volo che parte per londra. dopo un attimo di
esitazione decido che è inutile perdere un'occasione causata dall'attentato per andare. di fatti alla sera prendo
regolarmente l'aereo e alle 00.00 sono in aeroporto a stansted. ci sono lunghe file causate dal controllo dei documenti per i
fatti della mattina, dopo un oretta riesco a prendere un bus direzione victoria station, dovrei andare a liverpool steet ma
la stazione della metro è chiusa e le strade pure. arrivo alle 2.30 a victoria, comincio ad essere esausto, appena sceso evito ulteriori complicazioni per raggiungere casa di michele, prendo uno dei tipici taxi neri che affollano la città,
dieci minuti di stada costeggiando il tamigi e alle 3.00 finalmente arrivo difronte al palazzone dove, addormentato, mi
aspetta michele. baci e abbracci sistematina veloce e a nanna. prima di andare a letto andiamo 2 minuti nella terrazza del
palazzo da dove ci si esalta con una vista spettacolare della città..dormo abbondantemente per riprendermi dal viaggio, alle 10.00 mi sveglio con l'intenzione di fare un giro non impegnativo per
london sapendo che l'indomani saremmo partiti per land's end, dove un tempo si pensava finisse il mondo. il mio tour è
cominciato nella zona dove risiediamo, mi allontano poche decine di yards ( 1 metro = 1.609 yards ) ed entro nella zona del
bangladesh, sry lanka, india, dove si svolge un caotico mercatino in cui si vende di tutto, poco distante c'è la moschea più
grande di londra, ovviamente invasa da giornalisti, polizia, gente di tutti i tipi..si capisce in fretta che si è entrati
nella zona mussulmana. prendo la metro e comincio a spostarmi, vado a south kensinton, la zona bene di londra, ho intenzione di visitare il museo di
storia naturale dove c'è la mostra dell'evoluzione dell'uomo ma purtroppo è chiuso per i fatti già noti, cammino in direzione
di hyde park e vedo i resti del live-eight, il parco è sempre meraviglioso, curato e rispettato è il polmone della città,
passeggiando per le sue stradine si trovano scoiattoli che assolutamente non spaventati dalle presenze umane cercano un pasto
facile, chi ha un pezzo di pane non glielo rifiuta di certo. da quì prendo un autobus e comincio a girare su di esso per
riposare le gambe, brevemente salgo e scendo dai bus per vedere notthin hill, piccadylli, trafalgare square. brevemente
perchè, oltre ad averle già visitate in passato, ci sono orde di persone e turisti, troppe per i miei gusti. mi dirigo invece
in zona london bridge e tower bridge, il tamigi con i suoi ponti mi lascia sempre senza parole, in particolare il tower
bridge è una cosa indescrivibile, un monumento alla bellezza...nel frattempo zpl ha terminato il suo lavoro e usciamo per
recupeare qualcosa da mangiare al supermercato, ceniamo a casa in compagnia del suo coinquilino e usciamo a bere una birra
nella brick lane, una zona in cui si ritrova la gioventù e non solo del quartiere. troviamo un ragazzo di colore che ci dice
di essere felice di essere nato in una città in cui oggi posso vedere italiano, domani un jamaicano e così via..il giorno
seguente comincia con l'andare a heathrow per prendere una macchina a noleggio, la nostra macchina, una megane grigia. partiamo, guida a sinistra, direzione lands'end. l'impressione iniziale è che ci si schianti con la prima macchina che giunge in
direzione opposta, dopo poco ci si comincia ad abituare non senza qualche perplessità. ci avviciniamo spediti alla
cornovaglia, dopo un paio d'ore siamo già completamente immersi in una natura che non si può comunicare a parole, una
similitudine può essere fatta con la normandia, ci sono stradoni a continui sali e scendi immersi nel verde che tagliano la
campagna inglese, very good. troviamo un posticino che ci ispira per fare una piccola siesta, con 10 pounds mangiamo (bene)
in un giardino molto ben curato con il sole che ci scalda. percorriamo ancora altre 3 ore scarse di macchina e giungiamo a i
Tintagel, dove, secondo una leggenda, sarebbe nato re artù. -http://www.tintagelweb.co.uk- visitiamo i resti del castello e
giriamo per le scogliere che si affacciano sull'atlantico. nonostante il sole sia ancora presente alle 21.30 non abbiamo
ancora un luogo per dormire, quindi cominciamo a girare per b & b per sentire i prezzi. tanti sono full altri sono sopra i 30
pounds, alla fine ne troviamo uno per 30 pounds nel centro del paesino, ci sistemiamo e andiamo in giro per trovare qualche
cosa da mangiare. non troviamo nulla di aperto, ci dobbiamo accontentare di 2 tramezzini uno al formaggio e l'altro tonno e
cipolline, abbiamo ancora fame così una ragazza ci dice che pensa lei a fare qualcosa che ci sazi, poco dopo ci arriva un
piatto di patate fritte con formaggio e cipolla cruda...credo di averle digerite oggi! dopo lo straordinario pasto andiamo a
dormire.la mattinata seguente la passiamo a saint ives -http://www.saint-ives.org.uk- una località balneare lungo la costa. il paese è molto piacevole, facciamo il bagno nell'oceano anche se rischiamo una colica data la
temperatura dell'acqua. poco dopo partiamo per la meta del nostro viaggio, land's end. nel primo pomeriggio arriviamo in questa protuberanza della terra, il primo impatto è meraviglioso, la sensazione che si prova davati a questo spettacolo è strana, sarà il mistero della fine del mondo che interessava gli abitanti passati.. prendiamo un panino e un paio di birre con "solamente" 20 pounds e consumiamo il nostro pasto in pole position in una roccia che da a picco nell'oceano. ripartiamo alle 16.00 per rientrare, la strada e il traffico sono scorrevoli e senza tanta fatica arriviamo in prossimità di londra. il tessuto urbano periferico della metropoli comincia una trentina di km prima del cuore, ad un certo punto in macchina ci arriva una ventata di "odore di londra" un misto di metropolitana, di palazzi, di gente, di cibo e chissà che altro che non riusciamo a codificare. guidare di notte per londra è stata una sensazione che difficilmente dimenticherò, passiamo per piccadilly, per trafalgare, costeggiamo il tamigi, vediamo il tower, tagliamo la città da ovest ad est e arriviamo a destinazione. parcheggiamo la megane in un posto riservato agli abitanti che sembrava innocuo e andiamo a mangiare da shampan -http://www.shampan.co.uk- un ristorantino nella brick lane con cucina del bangladesh, il cibo non è male ma il gusto è indefinibile, le spezie sovrastano su tutto e confondono il sapore..andiamo a letto con la soddisfazione e la contentezza che tutto è filato per il verso giusto, anche la mattina sembra scorrere trannquilla almeno finchè non scendo per partire alla volta di stansted. lo shock, la macchina non c'è più, la prima idea che è venuta al mio cervello è stata di un furto, dato però che il parcheggio era riservato ai residenti c'era anche la possibilità della rimozione ma segni non c'erano. per farla breve, la megane era stata rimossa e portata in un parcheggio ben lontano da lì, zpl esce dal lavoro, andiamo dallo sfascia carrozze-deposito e con la modica cifra di 200 pounds ci riprendiamo la macchina. siamo alla fine, parto per stansted, lascio la car e aspetto il volo di ritorno. ringrazio michele per la disponibilità concessami, l'esperienza è stata notevole e il divertimento pure.
le foto che si vedono dal basso all'alto :
- il paesino di tintagel
- la zona a saint ives in cui abbiamo fatto il bagno
- land's end
il resto a breve.
saluti
venerdì, luglio 08, 2005
non so..
non so..
Esplosioni pacate
I tragici fatti del sette luglio mi impongono di commentare un aspetto trascurato dai media (giustamente concentrati su altri temi). Lavoro in una banca con passaporto inglese quindi il 40% di chi ci lavora e` nato qui. Sul mio piano siamo circa in 300. Durante l`evoluzione degli eventi (seguiti attraverso i monitor sparsi per tutto il floor) non ho visto una sola persona disperarsi, imprecare, mettersi le mani sui capelli o urlare. Le bombe facevano saltare per aria la citta` e probabilmente i propri conoscenti e famigliari ma nessuno si scomponeva, nessuno telefonava nervosamente, nessuno farneticava, nessuno commentava. L`inglese se ne stava davanti al monitor in maniera composta, con la faccia tirata, gli occhi immobili. Io inizialmente non capivo. Pensavo: questi inglesi sono assuefatti di tutto e di queste cose non frega niente a nessuno. Invece no. L`inglese guarda i monitor, recepisce il messaggio, medita e poi eventualmente chiama a casa per assicurarsi che tutto vada bene. L`inglese si astiene da ovvi commenti e si rifugia nella sua privacy di dolore con una compostezza straordinaria. L`inglese che decide di lasciare il palazzo lo fa con calma, senza correre, senza seminare inutili allarmismi. L`inglese ha fiducia in chi lavora per lui e per la sua sicurezza. Sebbene la polizia ci diceva che potevamo uscire e tornare a casa perche` l`allarme rosso era rientrato l`inglese e` rimasto, come tutti i giorni a finire il suo lavoro. Secondo me, quella degli inglesi e` stata una reazione esemplare. L`unica possible ed efficace contro un male inestirpabile. Come ulteriore esempio vorrei portare quello della clase politica. A commentare i fatti accaduti ci ha pensato Blair, nessun commento di concerto, nessuna dichiarazione parallela, nessuna forza di opposizione che approffittando del momento dichiari l`inefficacia della politica estera inglese. In sostanza quello che ho visto e` stato un elefante colpito da una freccia sulla schiena. La freccia fa male, fa sanguinare ma tutto sommato non scompone l`elefante, il quale e` troppo pesante, e` troppo forte e ben saldo per terra; un elefante non muore con una frecciata alla schiena.
Credo che noi italiani abbiamo molto da imparare da questo popolo. Non solo, credo che ad imparare debbano essere anche gli americani che troppo spesso urlano con orgoglio i propri spiriti patriottici. L`inglese sembra dunque possedere quella spina dorsale che manca sia aglia americani sia agli italiani. Mi chiedo se questa spina dorsale sia fatta di abitudini o ricchezza ma ritengo che la risposta stia nei libri di storia.
Esplosioni pacate
I tragici fatti del sette luglio mi impongono di commentare un aspetto trascurato dai media (giustamente concentrati su altri temi). Lavoro in una banca con passaporto inglese quindi il 40% di chi ci lavora e` nato qui. Sul mio piano siamo circa in 300. Durante l`evoluzione degli eventi (seguiti attraverso i monitor sparsi per tutto il floor) non ho visto una sola persona disperarsi, imprecare, mettersi le mani sui capelli o urlare. Le bombe facevano saltare per aria la citta` e probabilmente i propri conoscenti e famigliari ma nessuno si scomponeva, nessuno telefonava nervosamente, nessuno farneticava, nessuno commentava. L`inglese se ne stava davanti al monitor in maniera composta, con la faccia tirata, gli occhi immobili. Io inizialmente non capivo. Pensavo: questi inglesi sono assuefatti di tutto e di queste cose non frega niente a nessuno. Invece no. L`inglese guarda i monitor, recepisce il messaggio, medita e poi eventualmente chiama a casa per assicurarsi che tutto vada bene. L`inglese si astiene da ovvi commenti e si rifugia nella sua privacy di dolore con una compostezza straordinaria. L`inglese che decide di lasciare il palazzo lo fa con calma, senza correre, senza seminare inutili allarmismi. L`inglese ha fiducia in chi lavora per lui e per la sua sicurezza. Sebbene la polizia ci diceva che potevamo uscire e tornare a casa perche` l`allarme rosso era rientrato l`inglese e` rimasto, come tutti i giorni a finire il suo lavoro. Secondo me, quella degli inglesi e` stata una reazione esemplare. L`unica possible ed efficace contro un male inestirpabile. Come ulteriore esempio vorrei portare quello della clase politica. A commentare i fatti accaduti ci ha pensato Blair, nessun commento di concerto, nessuna dichiarazione parallela, nessuna forza di opposizione che approffittando del momento dichiari l`inefficacia della politica estera inglese. In sostanza quello che ho visto e` stato un elefante colpito da una freccia sulla schiena. La freccia fa male, fa sanguinare ma tutto sommato non scompone l`elefante, il quale e` troppo pesante, e` troppo forte e ben saldo per terra; un elefante non muore con una frecciata alla schiena.
Credo che noi italiani abbiamo molto da imparare da questo popolo. Non solo, credo che ad imparare debbano essere anche gli americani che troppo spesso urlano con orgoglio i propri spiriti patriottici. L`inglese sembra dunque possedere quella spina dorsale che manca sia aglia americani sia agli italiani. Mi chiedo se questa spina dorsale sia fatta di abitudini o ricchezza ma ritengo che la risposta stia nei libri di storia.
giovedì, luglio 07, 2005
fight club
come al solito.....reduce da una serata trascorsa alla festa della birra in compagnia di Piera Alberto ed Ivan in ascolto dei Modena City Ramblers (eccellenti dal vivo.....), mi risveglio con dolori sparsi per tutto il corpo e botte che affiorano man mano durante la giornata!! il fight club non ti lascia mai + una volta che ci sei entrato a fare parte.....peccato mancasse un componente a cui ora va il mio saluto!! ciao fede!!
approfitto x salutare l'amico ew..a che se ne diparte direzione london calling!!
un abbraccio via etere a tutti....
ste
approfitto x salutare l'amico ew..a che se ne diparte direzione london calling!!
un abbraccio via etere a tutti....
ste
lunedì, luglio 04, 2005
jacopo fò
ho letto x sbaglio alcuni stralci di libri scritti da questo autore (è il figlio di dario fò): affronta varie tematiche da un altro punto di vista, diciamo non il solito che la scienza ci propina...bello e interessante a mio avviso! provare x credere.... nel sito che vi incollo c'è tt la bibliografia con gli stralci appena citati
http://www.jacopofo.it/libri/index.html
ciao tosi..
ste
http://www.jacopofo.it/libri/index.html
ciao tosi..
ste
venerdì, luglio 01, 2005
mercoledì, giugno 29, 2005
guardate il 3° posto a chi l'hanno assegnato.....
by me (ste)
lo so.... nessuno mi ha dato fiducia a sufficienza, ma con questa prova ora nessuno potrà + ridere se dico che leggo riviste di ecologia.. a qualcosa servono no???
http://www.ecoistituto-italia.org/index-ecoistituto.html
grrrrrandeeeeeeeee!!
voglio i complimenti, da tutti cazzo!!!!!
lo so.... nessuno mi ha dato fiducia a sufficienza, ma con questa prova ora nessuno potrà + ridere se dico che leggo riviste di ecologia.. a qualcosa servono no???
http://www.ecoistituto-italia.org/index-ecoistituto.html
grrrrrandeeeeeeeee!!
voglio i complimenti, da tutti cazzo!!!!!
lunedì, giugno 27, 2005
martedì, giugno 21, 2005
aderire, aderire, aderire!
date una letta e poi decidete se aderire...a me parrebbe il caso!
ciao (by ste)
http://italy.peacelink.org/ostinati/articles/art_8713.html
ciao (by ste)
http://italy.peacelink.org/ostinati/articles/art_8713.html
giovedì, giugno 16, 2005
tubo catodico
come anticipato all'amico ew..a do alla luce questo nuovo post, chiamato tubo catodico, nel quale invito tutti i visitatori a lasciare una piccola recensione con critiche personali su film che avete visto di recente e che vi sono piaciuti, per qualsiasi motivo.... di modo che anche altre persone possano avere l'occasione di gustare di film che voi avete visto: lasciate il commento con una breve descrizione, man mano che vedete nuovi film che vi lasciano un segno li inserite, sempre se vi va, e li recensite! mi pare una bella idea, anche per confrontarsi e magari vedere aspetti di un film che altri non hanno recepito..non sto parlando di film come terminator 4 o se mi lasci ti corro dietro ecc ecc.... puttanate insomma...film che abbiano un qualcosa x cui valga la pena guardarli.. se poi vi è piaciuto vacanze di natale 2008 e proprio volete esporre la vostr gioia di aver visto un film del genere...allora prego! d'altronde questo è uno spazio libero
saluti
ste
saluti
ste
mercoledì, giugno 15, 2005
tecniche di disinformazione
http://www.autistici.org/pinna/tecniche_di_disinformazione.zip
copio incollo da http://italy.indymedia.org/dossier/dossier.php?id=14
Tecniche di disinformazione, manuale per una lettura critica dei media, è un testo elaborato dal Gruppo di aprendizaje colectivo-Comunicacion popular, della Escuela popular de Madrid, un centro di cultura popolare per persone adulte. Scritto in modo diretto e facilmente comprensibile, aiuta a capire come viene manipolata l'informazione sui media tradizionali.La struttura della storia, la scelta del linguaggio, l'accoppiamento foto-testo, sono strumenti che vengono sapientemente utilizzati per far sembrare un evento quello che non è, oppure per fare in modo che l'attenzione del lettore converga solo su alcuni aspetti di una notizia, e ne dimentichi gli altri. In poche parole: per condizionare il lettore/spettatore.L'informazione è diventata lo strumento più potente per manipolare la società, attutire il senso critico, far credere cose che non sono e cancellare quelle evidenti. Questo manuale spiega come viene svolta questa operazione. Per ora gli esempi sono quelli che le persone che hanno frequentato la Escuela popular avevano sotto mano: giornali spagnoli dunque, come El Mundo e El Pais.
è un file world di 25 pagine, se si ha tempo e voglia merita di essere letto con attenzione.
copio incollo da http://italy.indymedia.org/dossier/dossier.php?id=14
Tecniche di disinformazione, manuale per una lettura critica dei media, è un testo elaborato dal Gruppo di aprendizaje colectivo-Comunicacion popular, della Escuela popular de Madrid, un centro di cultura popolare per persone adulte. Scritto in modo diretto e facilmente comprensibile, aiuta a capire come viene manipolata l'informazione sui media tradizionali.La struttura della storia, la scelta del linguaggio, l'accoppiamento foto-testo, sono strumenti che vengono sapientemente utilizzati per far sembrare un evento quello che non è, oppure per fare in modo che l'attenzione del lettore converga solo su alcuni aspetti di una notizia, e ne dimentichi gli altri. In poche parole: per condizionare il lettore/spettatore.L'informazione è diventata lo strumento più potente per manipolare la società, attutire il senso critico, far credere cose che non sono e cancellare quelle evidenti. Questo manuale spiega come viene svolta questa operazione. Per ora gli esempi sono quelli che le persone che hanno frequentato la Escuela popular avevano sotto mano: giornali spagnoli dunque, come El Mundo e El Pais.
è un file world di 25 pagine, se si ha tempo e voglia merita di essere letto con attenzione.
martedì, giugno 14, 2005
lunedì, giugno 13, 2005
c.p.t.
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Downloads&d_op=getit&lid=2957&ext=_big.ram
è un filmato di un giornalista indipendente scaricabile da arcoiris.
è un filmato di un giornalista indipendente scaricabile da arcoiris.
lunedì, giugno 06, 2005
seigiugno
benvenuto nel blog non so che sia...
in pratica polo abbiamo a disposizione uno spazio per scrivere i propri pensieri o le proprie bestemmie a seconda di come si è, puoi cominciare un post dal nulla, commentarne uno esistente, fare insomma quello che vuoi.
in pratica polo abbiamo a disposizione uno spazio per scrivere i propri pensieri o le proprie bestemmie a seconda di come si è, puoi cominciare un post dal nulla, commentarne uno esistente, fare insomma quello che vuoi.
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